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650 Valentina Favarò
verteva essenzialmente sul carattere ‘coloniale’ della dominazione spa-
gnola in Italia, soprattutto all’indomani della pace di Cateau Cambre-
sis (1559), e sulla riduzione dei territori della penisola a passive aree
periferiche, costrette a subire le linee di governo elaborate dal sovrano
e dal suo entourage.
Questo filone storiografico si inserì nel ben noto paradigma della
‘leyenda negra’ che aveva già trasversalmente attecchito nel Vecchio
Continente, attorno al quale ruotarono a lungo le ricerche che in ma-
niera più o meno diretta riguardavano modelli politici e di governo dei
re Cattolici e dei primi esponenti della dinastia asburgica. Così, ancora
nella prima metà del XX secolo, le indagini che gli storici italiani con-
dussero sulla natura e sul funzionamento della Monarchia spagnola
furono fortemente influenzate da una tradizione di studi che aveva co-
struito la propria fortuna sull’idea che i rapporti che legavano Madrid
alle province fossero equiparabili a dei tranfert di disposizioni e ordi-
nanze e che i territori della Corona – in particolare, per l’appunto,
quelli che insistevano sulla penisola italiana – fossero esclusivamente
chiamati a partecipare attraverso l’invio di risorse umane, materiali e
finanziarie.
È superfluo dire che queste letture avessero un filo rosso che le
legava a quelle volte ad analizzare il fenomeno della conquista dei ter-
ritori oltreoceano: sebbene si trattasse di contesti profondamente dif-
ferenti, di spazi geografici e politici distanti, l’elemento comune costi-
tuito dall’imposizione “dall’alto” di processi decisionali divenne la
chiave interpretativa per analizzare l’espansione, il consolidamento e
la decadenza della Monarchia spagnola. È evidente che, abbando-
nando il versante mediterraneo e concentrandosi sulla proiezione at-
lantica, gli studi condotti sulle dinamiche di conquista hanno eviden-
ziato con maggiore vigore la dimensione violenta dell’azione militare,
lo sterminio e il genocidio delle popolazioni indigene e la cancellazione
di tradizioni sociali, culturali e religiose dell’epoca pre-colombiana.
Senza voler mettere in discussione le atrocità condotte dai conqui-
stadores, né tantomeno abbracciare tout court la contrapposta “leg-
genda rosa”, che veicolava una visione più edulcorata della presenza
degli spagnoli sul suolo oltre oceano, dalla metà del secolo scorso sono
state condotte ricerche – tanto in ambito europeo, quanto in ambito
americano – che hanno contribuito a restituire la giusta complessità a
fenomeni che a lungo erano stati forzatamente letti con la chiave della
rigida contrapposizione e di una semplificazione funzionale tra vinci-
tori e vinti. Lungi dall’essere blocchi monolitici (spagnoli e indios), gli
attori coinvolti nel corso del XVI secolo nei molteplici teatri di conflitto
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)