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                giore, rispecchiava con accuratezza la sua eredità letteraria, tra la for-
                mazione umanistica e giuridica – con molti «libri in latino di diversi
                scrittori» – la presenza degli autori spagnoli in Italia e, infine, la vita
                letteraria della Napoli barocca, che diede luogo la sezione più corposa.
                La presenza del Nuovo Mondo non veniva rappresentata da cronache
                di scoperte e conquiste, ma diffusa in altri libri sia spagnoli sia italiani.
                Oltre alle cosmografie – Francisco Montoya ne aveva varie in entrambe
                le lingue –, i richiami americani si potevano trovare, nel caso spagnolo,
                nelle storie sui Re Cattolici, o sull’«emperador Carlos» , nelle Excelen-
                                                                    50
                cias de la monarquía y reyno de España, di Gregorio López Madera,
                ma anche nel Theatrum Orbis terrarum . In italiano spiccavano le rac-
                                                     51
                colte storiche generali, come il Sommario cronologico di Paolo Morigia,
                le Relazioni di Botero, la Fabrica del D’Anania, ma anche le notizie
                sull’oriente  che  la  stampa  romana  iniziava  a  monopolizzare  grazie
                all’impegno di Propaganda Fide .
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                   Oltre alle città e alle mappe che ebbe modo di guardare nel Teatro
                universale d’Ortelio, il Montoya aveva, tra molti quadri religiosi, una
                collezione di vedute di «diversi paesi con cornice negra» e un «mappa-
                mondo» . Questa visione dell’orbe percepito dalla Monarchia cattolica
                       53
                compariva anche nelle biblioteche d’altri togati napoletani. Il Reggente
                Ferdinando Fornari , uomo molto erudito e legato alla Compagnia di
                                   54
                Gesù, completava il suo grande studio di libri con un bella collezione
                di mappe e quadri quando si spense, nel 1601:

                   Una carta de navigar […]
                   Uno mappamundo piccolo […]
                   Sette quatrij de mappamundo grannj […]
                   Uno orbo con lo pede de ferro […]
                   Tre mappamundj grandj […]
                   Uno mappamundo 55

                   L’immagine del mondo veniva completata da «Otto quatri del Escu-
                riales [sic]», cioè, il grande monastero che simboleggiava la Monarchia



                   50  Si trattava probabilmente dell’Historia de los Reyes Católicos di Fernando del
                Pulgar e la Historia de la vida y hechos del emperador Carlos V di fra’ Prudencio de
                Sandoval.
                   51  Il Montoya ce l’aveva nella traduzione spagnola, che fu pubblicata nel 1588,
                venti anni prima di quella italiana.
                   52  Troviamo una «Relat(ion)e d’alcune cose del Giappone» e una «Relat(ion)e d’al-
                cuni padri gesuiti», oltre a un «Viaggio de spagnuoli» che non sono riuscito ad iden-
                tificare.
                   53  Asn, Not. Giovan Antonio Izzo (sch. 262) B. 35, c. 627 v.
                   54  G. Intorcia, Magistrature del Regno di Napoli cit., p. 311.
                   55  Asn, Not. Francesco Antonio Stinca (sch. 503) B. 17, c. 12 [numero di proto-
                collo, non numerato all’interno].



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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