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                quella del principe Filippo Brancia di Casalmaggiore, ormai nel primo
                Seicento . D’altronde, dovettero essere soprattutto i grandi nobili ad
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                accogliere la compagnia degli animaletti provenienti dalle Indie: anche
                il  conte  Michele  Vaaz  d’Andrade  aveva  due  scimmie,  ma  d’argento,
                nella sua dimora di Mola, a metà Seicento ; mentre Giovanni Battista
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                di Tocco possedeva due galli d’india in argento nella sua galleria nel
                1631, e Lucrezia Carafa, contessa di Celano, ce li aveva dipinti su tela,
                nel 1612 .
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                   Al di là di queste immagini curiose, le biblioteche nobiliari ci hanno
                lasciato un repertorio abbastanza ampio delle fonti d’informazione sul
                Nuovo Mondo. Alcune notizie preziose dell’ultimo scorcio del Cinque-
                cento e del primo Seicento ci mostrano la presenza del Nuovo Mondo
                nell’istruzione d’alcuni cavalieri napoletani. Le idee dell’epoca ascrive-
                vano certi tipi di libri a ogni gruppo sociale, e non è escluso che le
                cronache avessero una funzione specifica anche negli scaffali dei ram-
                polli nobili, legata all’intrattenimento e alla curiosità giovanile . Tibe-
                                                                            80
                rio Brancaccio, morto nel 1593 in Lombardia, dove forse si trovava per
                impegni militari, probabilmente un giovane nobile di seggio, musicista
                – aveva un libretto manoscritto di «villanesche» e qualche strumento –
                lasciò una piccola libreria di belle lettere –c’erano l’Orlando innamo-
                rato, un «Petrarca col commento», tra pochi altri – dove c’era una «De-
                scrittione del mondo» . Annibale Caracciolo, rampollo d’un ramo mi-
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                nore della famiglia, anche lui musicista e colto, lasciò una quarantina
                di libri, tra i quali, le Isole più famose del mondo del Porcacchi, «L’hi-
                storie del Regno delle Chine spagnole» [sic] , e le «Lettere annale del
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                Gippone» . In ogni caso, è palese l’allargamento degli orizzonti geo-
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                   77  Asn, Not. Marzio de Grisi (sch. 46) b. 51, c. 94 r. Sull’importanza di questo
                punto di vista «osservativo» sul Nuovo Mondo si veda F. Motta, I Nuovi Mondi e la
                natura. Realtà e rappresentazione del discorso scientifico della prima età moderna
                in M. Castro e G. Signorotto (a cura di), Milano, l’Ambrosiana e la conoscenza dei
                Nuovi Mondi (secoli XVI-XVIII), Biblioteca Ambrosiana, Milano, 2015, pp. 363-397;
                e in generale sull’importanza delle immagini nella cultura aristocratica di questo
                periodo si veda il capitolo Lo caballeresco visual in F. Bouza, Palabra, imagen y
                mirada en la Corte del Siglo de Oro, Madrid, Abada, 2020.
                   78  Asn, Not. Giovan Carlo Piscopo (sch. 1032) B. 21, cc. 402 r e v.
                   79  Asn, Archivio di Tocco di Montemiletto, B. 129, n.n. e Asn, Not. Rosario Spor-
                tello (o Sportelli) (Sch. 22) b. 22, c. 183 v.
                   80  F. Bouza, Del escribano a la biblioteca, cit.
                   81 Asn, Not. Fabrizio Bassi, (Sch. 141) B. 52, c. 395 r.
                   82  Anche questa potrebbe essere quella di González de Mendoza.
                   83  Probabilmente quelle inviate dal padre Francesco Pasio. Asn, Not. Marzio De
                Grisi (sch. 46) B. 49, cc. 308 v.-309 v. Sugli isolari, come quello del Porcacchi, si
                veda J. M. Besse, Une autre partie du monde? Le livre des îles de Giovanni Botero,
                in E. Andretta, R. Descendre, A. Romano (a cura di), Un mondo di Relazioni, Viella,
                Roma, 2021, pp. 343-362.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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