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516 Ignacio Rodulfo Hazen
quella del principe Filippo Brancia di Casalmaggiore, ormai nel primo
Seicento . D’altronde, dovettero essere soprattutto i grandi nobili ad
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accogliere la compagnia degli animaletti provenienti dalle Indie: anche
il conte Michele Vaaz d’Andrade aveva due scimmie, ma d’argento,
nella sua dimora di Mola, a metà Seicento ; mentre Giovanni Battista
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di Tocco possedeva due galli d’india in argento nella sua galleria nel
1631, e Lucrezia Carafa, contessa di Celano, ce li aveva dipinti su tela,
nel 1612 .
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Al di là di queste immagini curiose, le biblioteche nobiliari ci hanno
lasciato un repertorio abbastanza ampio delle fonti d’informazione sul
Nuovo Mondo. Alcune notizie preziose dell’ultimo scorcio del Cinque-
cento e del primo Seicento ci mostrano la presenza del Nuovo Mondo
nell’istruzione d’alcuni cavalieri napoletani. Le idee dell’epoca ascrive-
vano certi tipi di libri a ogni gruppo sociale, e non è escluso che le
cronache avessero una funzione specifica anche negli scaffali dei ram-
polli nobili, legata all’intrattenimento e alla curiosità giovanile . Tibe-
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rio Brancaccio, morto nel 1593 in Lombardia, dove forse si trovava per
impegni militari, probabilmente un giovane nobile di seggio, musicista
– aveva un libretto manoscritto di «villanesche» e qualche strumento –
lasciò una piccola libreria di belle lettere –c’erano l’Orlando innamo-
rato, un «Petrarca col commento», tra pochi altri – dove c’era una «De-
scrittione del mondo» . Annibale Caracciolo, rampollo d’un ramo mi-
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nore della famiglia, anche lui musicista e colto, lasciò una quarantina
di libri, tra i quali, le Isole più famose del mondo del Porcacchi, «L’hi-
storie del Regno delle Chine spagnole» [sic] , e le «Lettere annale del
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Gippone» . In ogni caso, è palese l’allargamento degli orizzonti geo-
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77 Asn, Not. Marzio de Grisi (sch. 46) b. 51, c. 94 r. Sull’importanza di questo
punto di vista «osservativo» sul Nuovo Mondo si veda F. Motta, I Nuovi Mondi e la
natura. Realtà e rappresentazione del discorso scientifico della prima età moderna
in M. Castro e G. Signorotto (a cura di), Milano, l’Ambrosiana e la conoscenza dei
Nuovi Mondi (secoli XVI-XVIII), Biblioteca Ambrosiana, Milano, 2015, pp. 363-397;
e in generale sull’importanza delle immagini nella cultura aristocratica di questo
periodo si veda il capitolo Lo caballeresco visual in F. Bouza, Palabra, imagen y
mirada en la Corte del Siglo de Oro, Madrid, Abada, 2020.
78 Asn, Not. Giovan Carlo Piscopo (sch. 1032) B. 21, cc. 402 r e v.
79 Asn, Archivio di Tocco di Montemiletto, B. 129, n.n. e Asn, Not. Rosario Spor-
tello (o Sportelli) (Sch. 22) b. 22, c. 183 v.
80 F. Bouza, Del escribano a la biblioteca, cit.
81 Asn, Not. Fabrizio Bassi, (Sch. 141) B. 52, c. 395 r.
82 Anche questa potrebbe essere quella di González de Mendoza.
83 Probabilmente quelle inviate dal padre Francesco Pasio. Asn, Not. Marzio De
Grisi (sch. 46) B. 49, cc. 308 v.-309 v. Sugli isolari, come quello del Porcacchi, si
veda J. M. Besse, Une autre partie du monde? Le livre des îles de Giovanni Botero,
in E. Andretta, R. Descendre, A. Romano (a cura di), Un mondo di Relazioni, Viella,
Roma, 2021, pp. 343-362.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)