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Echi del nuovo mondo nelle biblioteche napoletane tra i secoli XVI e XVII 513
di Filippo II, la sua grandezza e i suoi ideali . In un’altra camera, si
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poteva sentire il canto di «quindece gabie de diverse aucelli et uno pap-
pagallo», chissà se proveniente delle Indie o da altre terre tropicali .
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Alcuni anni più tardi, nel 1612, Francesco Gizzarelli, il cui cognome
compare tra i togati napoletani , lasciava una collezione molto curiosa
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nel suo appartamento di Materdei. Tra le immagini sacre e profane,
dove predominavano senza dubbio i quadri di corpi femminei, s’intrec-
ciavano ancora una volta gli accenni al Nuovo Mondo e alle imprese
del Re cattolico:
Item uno Quattro del Colomba [sic] che trovò l’India
[…]
Item uno quatro grande et lungo con la figura di mare con diversi vascielli
nel q[ua]le ad una parte è scritto Carolo Quinto 59
I rapporti familiari e istituzionali con gli spagnoli dovettero favorire
lo scambio di libri e la diffusione di questa prospettiva dipendente
dalla Monarchia asburgica. Bisognerebbe, però, domandarsi se ci fu-
rono altri canali di circolazione delle opere spagnole a Napoli. I magaz-
zini del libraio Agostino Bertaldo ci danno un’immagine dei volumi che
avevano a disposizione tanti dottori di legge e di medicina nelle botte-
ghe di San Biagio dei librai . Ancora nel 1651 si vendevano le Naviga-
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zioni et viaggi del Ramusio, i «Memoriabili» di Botero, la Geografia di
Magini, il Metodo di classificazione dei semplici di Maranta, e rimaneva
anche vivo il fascino dell’Oriente, con due edizioni dell’Entrata nella
Cina di Ricci. Non troviamo le cronache più famose sul Messico e sul
Perù, ma ce ne sono su due conquiste più recenti: l’«Historia del Cile»
(14 copie), di Alonso de Ovalle e una «Istoria Brasilia» . Oltre ai li-
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brai, dobbiamo presupporre il ruolo che ebbero i prestiti privati di libri,
la messa all’asta delle biblioteche dei tanti spagnoli morti a Napoli, la
circolazione di tanti personaggi tra le due penisole .
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56 Questi quadri forse erano le prime otto incisioni di Pedro Perret su disegni di
Juan de Herrera, pubblicate nel 1589, come mi ha suggerito Fernando Bouza.
57 Ivi, n.n.
58 I. Del Bagno, Legum doctores cit., p. 332.
59 Asn, Not. Luigi Giordano (sch. 315) B. 32, c. 359 r. e v.
60 G. Lombardi, Tra le pagine di San Biagio. L’economia della stampa a Napoli
nell’Età moderna, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2000, p. 58.
61 Autore americano, che pubblicò la sua cronaca a Roma sia in spagnolo che
in italiano, nel 1646.
62 Questa potrebbe essere una relazione della Compagnia di Gesù, oppure una
curiosa presenza delle vicende olandesi in America (il Rerum per octennium in Bra-
silia et alibi di Gaspar Barlaeus), dove alcuni napoletani avevano combattuto in
prima persona. Asn, Not. Domenico Antonio de Giordano (sch. 945) B. 24, cc. 323
v., 324 v., 325 r., 330 v., 335 r., 339 v. e 347 r.
63 F. Bouza, Del escribano a la biblioteca cit.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)