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Le ultime volontà di Artale D’Alagona, vicario generale del Regno di Sicilia   203


                    Lentini cum castris suis. Designò suo nipote Abbo Barresi come gover-
                    natore di Castrogiovanni e di Calascibetta, con i loro castelli, e per la
                    terra e il castello di Piazza scelse Blasco Barresi. Ne definì anche l’eser-
                    cizio del potere: quilibet in terra sibi decreta libere et absolute presideat
                    eiusque redditus et proventus inde percipiat, qui omnes dicta loca te-
                    neant atque pacifice regant ad honorem et fidem eiusdem domine nostre
                    Regine statumque tranquillum habitancium. Aggiunse  che  quando  la
                    regina Maria suo Regno Deo duce fuerit restituta i governatori avreb-
                    bero dovuto restituirle città e terre.
                       Per dimostrare fedeltà alla regina, riconobbe di avere ricevuto, pre-
                    cipue dalla madre, la regina Costanza, arnexia et iocalia, che dichiarò
                    di avere restituito a Maria, una volta maggiorenne, come risultava da-
                    gli acta publica inde facta, però ammise che tempore raptus eius a ca-
                    stro civitatis Cathanie parte dei beni della regina erano andati persi,
                    ma un’altra parte ad nos pervenerunt, dei quali dichiarò che era stato
                    redatto un inventario, e ordinò la loro restituzione. Aggiunse che una
                    parte di questi beni di Maria da restituire, per i quali era stata fatta
                    compilare  una  apposita  cedulam,  consegnata  all’abate  di  Novaluce,
                    con un elenco separato, era in possesso della contessa Agata. Ricordò
                    inoltre le armi che si trovavano nel palacio di Messina e nel castello di
                    Aci (pavisios, quiracias, cervilerias, lanceas, dardos et villitones) che
                    aveva comprato pro munimentis septem galearum ad un prezzo di die-
                    cimila fiorini pro recuperacione dicte domine Regine et conservacione
                    dicti Regni sui, e che voleva fossero conservate per quello scopo.
                       Dall’insieme delle disposizioni, sia riguardanti i beni paterni, che
                    quelli acquisiti da Artale, sia feudali che burgensatici, e città e terre
                    demaniali governate, si ricava una precisa mappa del territorio della
                    Sicilia Orientale, il Val di Noto, sul quale a quella data si estendeva e
                    fondava  la  dominazione  alagonese  (Pettineo,  Reitano,  Mistretta,
                    Troina, Randazzo, Montalbano, Milazzo, Castrogiovanni, Calascibetta,
                    Piazza,  Messina,  Taormina,  Calatabiano,  Francavilla,  Aci,  Paternò,
                    Motta, Catania, Mineo, Lentini, Augusta, Siracusa, Noto, Butera, lo-
                    calità alle quali nei codicilli si aggiungeranno le indicazioni di Caltagi-
                    rone, Gagliano e Bruca, del casale di Melilli e del castello di Curcuraci).
                    Artale dispose che terre e castelli di San Filippo d’Argirò, Cerami e
                    Capizzi, che aveva recuperato con fatica, pericoli e spese, perché Tom-
                    maso  Spatafora  nelle  ultime  volontà  gli  aveva  raccomandato  beni  e
                    figli, fossero restituiti al suo erede, l’omonimo figlio del conte e di sua
                    nipote Albira. Anche il casale di Palagonia, con castra et alia bona, che
                    fino allora aveva governato, voleva che fosse restituito a Ruggirotto de
                    Passaneto,  perché  riteneva  che  de  iure  gli  spettasse  ex  successione
                    della contessa Violante, avie sue paterne. Pare disporre anche la resti-
                    tuzione alle chiese dell’ordine di San Giovanni gerosolimitano del Val
                    di Noto delle quattrocento onze che per necessità aveva preso dai beni




                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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