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Le ultime volontà di Artale D’Alagona, vicario generale del Regno di Sicilia   209


                    discendenti, provveduto per la vedova, ignorato il figlio naturale Ste-
                    fano , ricordato i parenti regali provvedendo anche per loro, disposto
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                    le opere pie per la salvezza dell’anima, perdonato i nemici, restituito
                    ogni guadagno illecito, deliberato per il funerale e per la sepoltura, e
                    disposto la nomina del gran giustiziere Blasco d’Alagona come esecu-
                    tore testamentario e come tutore del figlio, non lo aveva designato nel
                    testamento anche come suo successore nel vicariato generale, ufficio
                    che Blasco comunque ricoprì.
                       Manfredi d’Alagona mise in atto l’impegno, richiesto dalle ultime
                    volontà di Artale, con l’omaggio e il giuramento che prestò a Taormina
                    il 10 febbraio 1392, promettendo di restituire alla regina i beni dema-
                    niali, quando fosse tornata nel Regno. Non a caso, di seguito al testa-
                    mento e ai codicilli, nella biblioteca della Real Academia de la Historia
                    troviamo anche l’atto notorio relativo, dinanzi al giudice Nicolò de Mer-
                    curio, sottoscritto da un importante legum doctor, il messinese Salim-
                    bene de Marchisio , presente come notaio il secretarius del duca Mar-
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                    tino, infante d’Aragona, Guglielmo Ponç, il quale esibì la procura della
                    regina Maria, da lui stesso redatta il 1° dicembre 1391, e poi con le
                    testimonianze di Galcerán des Papiol  e di Raimondo Petri autenticò
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                    una copia dell’atto, come protonotaro della Regina di Sicilia. Subito
                    dopo l’arrivo in Catalogna delle navi al comando di Federico Spatafora,
                    il quale aveva annunciato la sottomissione di Messina, quello stesso
                    1° dicembre Guerau Queralt e Berenguer Cruilles erano stati nominati
                    luogotenenti generali ed inviati a governare il Regno di Sicilia, prima
                    della  partenza  della  spedizione  navale  preparata  dal  duca,  ed  il  18
                    gennaio erano approdati a Messina. A Taormina Manfredi d’Alagona,
                    senza più il titolo di vicario generale, ma con quello di maestro giusti-
                    ziere del Regno di Sicilia, prestò omaggio alla regina, ore et manibus
                    del suo procuratore Berengario de Cruilles, e giurò sui Vangeli che
                    appena Maria fosse approdata nel Regno avrebbe restituito alla regina,
                    o a suo nome all’infante Martino, come padre e amministratore legit-
                    timo del marito, Martino conte d’Exerica, città, terre, castelli e fortezze
                    demaniali e tutti i beni mobili, gioielli e suppellettili in primo luogo.
                    Promise che avrebbero giurato altrettanto anche i figli Artale e Gia-
                    como, la città di Catania e le altre città, terre e castelli demaniali, a
                    condizione che il duca Martino promettesse cum publico instrumento


                       31  S. Fodale, Su l’audaci galee de’ Catalani (1327-1382). Corona d’Aragona e
                    Regno di Sicilia dalla morte di Giacomo II alla deportazione di Maria, Roma 2017,
                    pp. 70 s.
                       32  A. Romano, ‘Legum doctores’ e cultura giuridica nella Sicilia Aragonese. Ten-
                    denze, opere, ruoli, Milano 1984, pp. 105 s. n. 203, 111; Fodale, Alunni cit., pp.
                    232, 248.
                       33  Era arrivato in Sicilia con la nave di Berenguer de Cruilles (Barcellona, Ar-
                    chivio della Corona d’Aragona, Canc. 2104, f. 9r).


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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