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                nell’area di Urbino e che anche in quel delicato frangente della guerra
                genovese  da  Urbino  portò  uomini  d’arme.  Di  Battista  Monleone  è
                rimasta  una  traccia:  gestiva  le  genti  d’arme  e  le  risorse  belliche  a
                Savona .
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                    Negli anni immediatamente successivi, quando Ottaviano riuscì
                a consolidare il proprio potere, anche Battista stabilizzò la propria
                posizione e divenne intermediario per il marchese e la marchesa di
                Mantova, procurando loro merci di lusso. Di lui sono rimaste di-
                verse lettere. Commerciava in mastice (tipico dell’isola di Chio, nel
                Mediterraneo orientale), l’essenza estratta dallo zibetto, l’ambra, i
                coralli, le sete, i cavalli pregiati e i corami – ossia i cuoi lavorati -
                per rivestire le pareti.
                    Battista si diede da fare per far produrre questi ultimi secondo i
                dettami del tempo. Dalle lettere si evince che non solo venivano com-
                missionate le misure, ma anche le decorazioni e che dovevano essere
                particolarmente  costosi,  perché  l’intermediario  genovese  proponeva
                alla marchese di farli assicurare . Erano particolarmente apprezzati
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                alla corte di Mantova, a tal punto che i motivi decorativi che li adorna-
                vano erano stati replicati sulle stesse pareti del palazzo ducale: Man-
                tegna aveva affrescato la cosiddetta camera picta in modo da imitare il
                corame di fattura ispano moresca.
                    L’interesse è poi attestato anche per i decenni successivi e soprat-
                tutto con Isabella d’Este Gonzaga (1474-1539), che ebbe un ruolo de-
                cisivo per la corte come mecenate d’arte e collezionista. Seguendo lo
                sviluppo alla corte dei Gonzaga del gusto e dell’interesse per i corami
                e per quei prodotti e materiali che venivano definiti naturalia ed exotica
                è possibile trovare informazioni sui legami tra le corti e le reti dei mer-
                canti. L’interesse per i corami di Isabella si era andato formando con
                molta probabilità a Ferrara, prima di raggiungere Mantova; lo lascia
                pensare il fatto che, una volta stabilitasi presso i Gonzaga, uno dei
                suoi preferiti fornitori fu Zoane, che già lavorava per il padre, Ercole I
                d’Este a Ferrara .
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                    Sebbene per quel periodo, per motivi di conservazione, la docu-
                mentazione estense sia meno generosa di quella gonzaghesca, tuttavia


                   36  Asg, Archivio Segreto, 3098.
                   37  Asm, Archivio Gonzaga, 758, c. 73. Lettera del 15 ottobre 1516. «Che epssi
                corami siano facti segondo le misure, e pio sianon mandati con le sei o octo pelle,
                et interim Vostra Excellentia mi po’ scrivere se vole che mandandolli si faciano
                asicurare, acioché in caso de sinistro né Vostra Excellentia né io ne habiamo il
                danno, e perché mi scrive non sapere s’Ella mi sia obligata al danno che ho havuto
                in la seta».
                   38  A. Morari, Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa,
                Paolini, Mantova, 2022, p. 57.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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