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46 Carlo Taviani
Restando nel contesto della guerra di corsa, Monleone chiariva inoltre
che altre merci si erano perse. Dapprima erano state caricate su una
nave, che le aveva scaricate tutte a Cartagena, perché l’ambasciatore
spagnolo aveva messo una tale paura al capitano, che quest’ultimo
non aveva voluto proseguire il viaggio; poi le merci erano state fatte
ripartite su un’altra nave che si era persa in Berberia .
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Le dinamiche delle guerre d’Italia e delle lotte fazionarie genovesi
emergono nei resoconti commerciali di Battista Monleone a ridosso del
sacco di Genova, nel 1522. Dal 1515 Ottaviano Fregoso, dopo un pe-
riodo come doge, cedette la sovranità alla Francia in cambio di diverse
risorse e favori per lui e per il fratello Federico e della sua nomina a
governatore. Nel 1522 Genova, nello scontro tra francesi e spagnoli,
venne assediata dalle truppe spagnole e saccheggiata; al posto dei Fre-
goso si insediarono gli Adorno.
A Genova gli intermediari, i mercanti e gli agenti vicini ad una delle
due fazioni dogali si alternarono nel corso del tempo. In conseguenza
dell’indebolimento della fazione di riferimento potevano perdere il favore
anche dei potenti fuori Genova con cui erano in relazione, per esempio a
Mantova, e vedere diminuire i loro affari. Il periodo del sacco di Genova,
osservato attraverso le informazioni del carteggio mantovano, ci permette
di seguire da vicino le sorti di tali figure. Per qualche tempo Battista ri-
mase l’intermediario dei marchesi di Mantova ed è in questo periodo che
le dinamiche fazionarie e la dimensione politica emergono nelle sue let-
tere. Nella serie del carteggio Gonzaga i dettagli sulle merci di lusso, quali
l’ambra, i coralli e i cavalli di pregio, si alternano con informazioni politi-
che, con offerte di favori e manovre. Nell’aprile del 1523 il marchese di
Mantova aveva deliberato di inviare il giovane Ferrante Gonzaga presso
l’imperatore Carlo V a Valladolid, per completare il suo addestramento
militare, come molti figli cadetti dei casati del tempo .
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Alla fine dello stesso mese Battista si era messo a disposizione per
accompagnare Ferrante nel primo tratto del viaggio verso la corte im-
periale. Tramite i contatti dei Fregoso, Battista era legato ad Andrea
Doria, che era in quel periodo in Provenza. Il marchese di Mantova
aveva scritto una lettera indirizzata al nuovo doge, Antoniotto II
Adorno, richiedendo un salvacondotto per Battista, in modo che po-
tesse accompagnare Ferrante. Il permesso, però, scriveva Battista al
marchese Gonzaga, non era stato concesso. Nel suo caso le limitazioni
42 Asm, Archivio Gonzaga, 758, n. 69, 8 luglio 1516.
43 R. Tamalio, Ferrante Gonzaga alla corte spagnola di Carlo V nel carteggio pri-
vato con Mantova (1523-1526). La formazione da «cortegiano» di un generale dell'Im-
pero, Gianluigi Arcati, Mantova, 1991 e R. Tamalio, La prima infanzia di Ferrante
Gonzaga e il suo rapporto con il cardinale Ercole. Note documentarie, in G. Signo-
rotto (a cura di), Ferrante Gonzaga. Il Mediterraneo, l’Impero (1507–1557), Bulzoni,
Roma, 2009, pp. 221–236.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)