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Le reti dei mercanti e delle fazioni genovesi: commerci globali, guerre d’italia e... 45
alcune informazioni ci consentono di pensare che Ercole I sviluppasse
un interesse importante per le aree del continente africano raggiunte
dai portoghesi: nel 1502 aveva chiesto a un suo agente, Alberto Can-
tino, di far realizzare a Lisbona, con tutte le cautele e la segretezza del
caso, perché i portoghesi lo proibivano, una mappa che comprendesse
l’Africa occidentale e l’Atlantico . Cantino aveva operato servendosi
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dell’appoggio di Francesco Cattaneo, un mercante genovese radicato a
Lisbona in diretto contatto con altri membri della stessa famiglia, che
nei decenni precedenti avevano costruito la loro fortuna nell’Atlantico,
nell’area delle coste africane, grazie ai legami con i Marihoni .
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Da Mantova a Ferrara, passando per Genova, l’Africa settentrio-
nale e gli arcipelaghi dell’Atlantico medio, è dunque possibile immagi-
nare l’esistenza, in seguito all’estensione delle rotte atlantiche, prima
verso l’Atlantico medio e poi verso il Nuovo Mondo, di una fitta rete
commerciale e di scambi strettamente interrelati, che presero forma
nel corso del tempo, tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinque-
cento, coinvolgendo via via, come nodi tra loro collegati, una serie di
famiglie. Ad una scala piuttosto ampia, se si considera il volume degli
scambi commerciali, ne sono un esempio i Marihoni e i Cattaneo; ad
una scala più ridotta i contatti di Battista Monleone con il fratello Ago-
stino, radicato a Siviglia.
La documentazione notarile permette di tracciare per i fratelli
Monleone una rete commerciale che intorno al 1515 si estendeva a
lambire le coste dell’America centrale, fino a Santo Domingo. Si
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tratta dei primi scambi commerciali tra la penisola italiana e il Nuovo
Mondo. I carteggi mantovani invece consentono di tracciare una pro-
spettiva geografica incentrata sul Mediterraneo, con le guerre di corsa,
e sulle guerre d’Italia. Scrivendo al marchese di Mantova l’8 luglio,
Monleone chiariva che non aveva potuto rispondere prima a una sua
lettera di giugno, perché era stato occupato nell’aiutare l’arcivescovo
Federico Fregoso, fratello di Ottaviano, che nelle settimane precedenti
era partito per un’impresa militare. Aveva inseguito il pirata Cortogli
fino a Biserta e a La Goletta. Si tratta di “un’impresa”, menzionata
anche nell’Orlando furioso di Ariosto, che si inserisce nel contesto della
guerra di corsa dei primi del Cinquecento. A questa impresa partecipò
anche Andrea Doria con le sue galere, come fedele alleato dei Fregoso.
39 E. Milano, La carta del Cantino, il Bulino, Modena, 1991.
40 La lettera che menziona Francesco Cattaneo è riprodotta in Ivi, p. 93. Sui
legami tra Francesco e gli altri membri della famiglia Cattaneo, si veda The Genoese
Merchant Network from the Court of Mantua to the Maghreb and the Cape Verdean
Archipelago, 1450s-1510s, in corso di stampa.
41 J. José Lacueva Muñoz, Comerciantes de Sevilla. Regesto de documentos no-
tariales del Fondo Enrique Otte cit., p. 274.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)