Page 18 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                 pubblici alla presenza del re e in cappella erano riservati agli amba-
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                 sciatori di teste coronate . Nella seconda metà del secolo XVI accanto
                 ai grandi di Spagna e agli alti prelati erano ammessi il nunzio, l’amba-
                 sciatore dell’imperatore, quello di Venezia, e per certi periodi quelli di
                 Portogallo e di Francia. Anche nel secolo XVII in occasione di feste o
                 cortei pubblici dei diplomatici erano ammessi solo gli ambasciatori di
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                 teste coronate e il nunzio . Gli ambasciatori di stati minori potevano
                 recarsi a incontrare il sovrano in occasione delle udienze loro concesse
                                                                                35
                 quali l’udienza iniziale dopo il loro arrivo e quella di commiato  ed
                 eventualmente altre udienze ‘di negozi’, ma non avevano la facoltà di
                 presenziare alle cerimonie al cospetto del re e non erano ammessi in
                 cappella. La possibilità di ottenere un colloquio con il sovrano era
                 subordinata a un complesso meccanismo che richiedeva attese pro-
                 lungate, gravate dalla pressante richiesta di invio di documenti scritti
                                                                       36
                 da sottoporre ai consigli e al sovrano prima dell’udienza .


                 Paris, 1999, pp. 396-409; D. Fedele, Naissance de la diplomatie moderne (XIIIe-XVIIe siè-
                 cles). L’ambassadeur au croisement du droit, de l’éthique et de la politique, Nomos, Baden-
                 Baden, 2017, pp. 461-503. A esso è collegato il tema della rappresentanza: si v. N.F.
                 May, Le cérémonial diplomatique et les transformations du concept de représentation au
                 XVIIe siècle cit., pp. 35-49.
                    33  Manuel Rivero, Breve Discripción de la Real capilla de Madrid y de las ceremonias
                 que en ella se exerçen por el discurso del anno, citato da A. Álvarez-Ossorio, Ceremonial de
                 la majestad y protesta aristocrática. La Capilla Real en la corte de Carlos II, in J.J. Carreras,
                 B.J. García García (eds.), La Capilla Real de los Austrias. Música y ritual de corte en la
                 Europa moderna, Fundación Carlos de Amberes, Madrid, 2001, pp. 345- 409: p. 347.
                    34  A. Tallon, L’Europa del Cinquecento: stati e relazioni internazionali cit. pp. 165-198;
                 H. Coniez (ed.), Le Cérémonial de la cour d’Espagne au XVIIe siècle, PUPS, Paris, 2009, p.
                 63 e p. 70. Per l’età di Filippo II lo riferisce in più occasioni l’ambasciatore imperiale Hans
                 Khevenhüller: nella processione del primo novembre 1571 per rendere grazie dopo la bat-
                 taglia di Lepanto, alla presenza di Filippo II «actuamos como embajadores el arzobispo de
                 Rossan de parte del Nuncio de Su Santidad el papa; yo de parte de Su Magestad; el señor
                 de Forquefaus representando al rey de Francia; don D. de Castelbrando del rey de Portugal
                 y Leonardo Donado de parte de los venecianos». Erano presenti inoltre i Grandi di Spagna.
                 Il 16 dicembre dello stesso anno il battesimo del principe Fernando si celebrò «en presencia
                 de muchos grandes y embajadores, a la derecha del duque de Béjar caminaba el Nuncio
                 papal; a la izquerda yo, en calidad de embajador imperial. Seguían los embajadores fran-
                 cés, portugués y veneciano, tras ellos los […] padrinos y todas las damas de la reina y de
                 la princesa [...] Delante del joven príncipe o niño caminaban los grandes, que llevaban el
                 ajuar tradicional para el bautizo», A. Alvar Ezquerra, El embajador imperial Hans Kheven-
                 hüller (1538-1606) en España, Boletín Oficial del Estado, Ministerio de Asuntos Exteriores
                 y de Cooperación, Madrid, 2015, p. 337 e 341 rispettivamente.
                    35  Sulla cerimonialità delle udienze diplomatiche nella prima età moderna P. Neve-
                 jans,  Recevoir et se mouvoir. La gestuelle dans la réception diplomatique, «Europa
                 moderna. Revue d’histoire et d’iconologie», 5 (2015), pp. 32-50; D. Frigo, Principe, amba-
                 sciatori e «Jus gentium». L’amministrazione della politica estera nel Piemonte del Sette-
                 cento, Bulzoni, Roma, 1991, pp. 276-281.
                    36  P. Volpini, “On those occasions one must ride roughshod over punctilios”: ceremonial
                 meetings of minor State ambassadors in the early modern age, «Cheiron», 1 (2018), pp. 64-
                 82; D. Frigo, Il ducato di Mantova e la corte spagnola nell’età di Filippo II cit., p. 288.


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                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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