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pubblici alla presenza del re e in cappella erano riservati agli amba-
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sciatori di teste coronate . Nella seconda metà del secolo XVI accanto
ai grandi di Spagna e agli alti prelati erano ammessi il nunzio, l’amba-
sciatore dell’imperatore, quello di Venezia, e per certi periodi quelli di
Portogallo e di Francia. Anche nel secolo XVII in occasione di feste o
cortei pubblici dei diplomatici erano ammessi solo gli ambasciatori di
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teste coronate e il nunzio . Gli ambasciatori di stati minori potevano
recarsi a incontrare il sovrano in occasione delle udienze loro concesse
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quali l’udienza iniziale dopo il loro arrivo e quella di commiato ed
eventualmente altre udienze ‘di negozi’, ma non avevano la facoltà di
presenziare alle cerimonie al cospetto del re e non erano ammessi in
cappella. La possibilità di ottenere un colloquio con il sovrano era
subordinata a un complesso meccanismo che richiedeva attese pro-
lungate, gravate dalla pressante richiesta di invio di documenti scritti
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da sottoporre ai consigli e al sovrano prima dell’udienza .
Paris, 1999, pp. 396-409; D. Fedele, Naissance de la diplomatie moderne (XIIIe-XVIIe siè-
cles). L’ambassadeur au croisement du droit, de l’éthique et de la politique, Nomos, Baden-
Baden, 2017, pp. 461-503. A esso è collegato il tema della rappresentanza: si v. N.F.
May, Le cérémonial diplomatique et les transformations du concept de représentation au
XVIIe siècle cit., pp. 35-49.
33 Manuel Rivero, Breve Discripción de la Real capilla de Madrid y de las ceremonias
que en ella se exerçen por el discurso del anno, citato da A. Álvarez-Ossorio, Ceremonial de
la majestad y protesta aristocrática. La Capilla Real en la corte de Carlos II, in J.J. Carreras,
B.J. García García (eds.), La Capilla Real de los Austrias. Música y ritual de corte en la
Europa moderna, Fundación Carlos de Amberes, Madrid, 2001, pp. 345- 409: p. 347.
34 A. Tallon, L’Europa del Cinquecento: stati e relazioni internazionali cit. pp. 165-198;
H. Coniez (ed.), Le Cérémonial de la cour d’Espagne au XVIIe siècle, PUPS, Paris, 2009, p.
63 e p. 70. Per l’età di Filippo II lo riferisce in più occasioni l’ambasciatore imperiale Hans
Khevenhüller: nella processione del primo novembre 1571 per rendere grazie dopo la bat-
taglia di Lepanto, alla presenza di Filippo II «actuamos como embajadores el arzobispo de
Rossan de parte del Nuncio de Su Santidad el papa; yo de parte de Su Magestad; el señor
de Forquefaus representando al rey de Francia; don D. de Castelbrando del rey de Portugal
y Leonardo Donado de parte de los venecianos». Erano presenti inoltre i Grandi di Spagna.
Il 16 dicembre dello stesso anno il battesimo del principe Fernando si celebrò «en presencia
de muchos grandes y embajadores, a la derecha del duque de Béjar caminaba el Nuncio
papal; a la izquerda yo, en calidad de embajador imperial. Seguían los embajadores fran-
cés, portugués y veneciano, tras ellos los […] padrinos y todas las damas de la reina y de
la princesa [...] Delante del joven príncipe o niño caminaban los grandes, que llevaban el
ajuar tradicional para el bautizo», A. Alvar Ezquerra, El embajador imperial Hans Kheven-
hüller (1538-1606) en España, Boletín Oficial del Estado, Ministerio de Asuntos Exteriores
y de Cooperación, Madrid, 2015, p. 337 e 341 rispettivamente.
35 Sulla cerimonialità delle udienze diplomatiche nella prima età moderna P. Neve-
jans, Recevoir et se mouvoir. La gestuelle dans la réception diplomatique, «Europa
moderna. Revue d’histoire et d’iconologie», 5 (2015), pp. 32-50; D. Frigo, Principe, amba-
sciatori e «Jus gentium». L’amministrazione della politica estera nel Piemonte del Sette-
cento, Bulzoni, Roma, 1991, pp. 276-281.
36 P. Volpini, “On those occasions one must ride roughshod over punctilios”: ceremonial
meetings of minor State ambassadors in the early modern age, «Cheiron», 1 (2018), pp. 64-
82; D. Frigo, Il ducato di Mantova e la corte spagnola nell’età di Filippo II cit., p. 288.
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)