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“Un simpaticissimo paese. Un nobilissimo popolo”. Il Giappone di Felice Santini 643
Si parla poi delle arti marziali, in particolare dell’arte della spada,
mentre si loda tutta la modernità, giunta dall’Occidente, per quel che
riguarda l’organizzazione dell’esercito e della marina. Un paragrafo sol-
tanto è dedicato ad un tema che allora stava interessando notevol-
mente la scienza italiana, il tatuaggio: «In Giappone è in gran pregio
artistico il tatuaggio, eseguito veramente alla perfezione sulla superficie
dell’intiero corpo. V’ha uomini, dei quali la pelle è un vero capo-lavoro
ed è curioso che alcuni rechino nei disegni e nei geroglifici del tatuaggio
riprodotte illustrate le leggende più popolari del paese, mentre ne sono
orgogliosi e fieri» (Santini: 339). Conclude il discorso sugli usi dei giap-
ponesi – prima di alcune note finali sul soggiorno a Yokohama – una
breve discussione sulla felice introduzione della fotografia in Giappone,
e sulla segreta tecnica locale di colorazione delle immagini, attraverso
interventi sul negativo.
Siamo di fronte, nel complesso, a un esempio interessante di let-
tura di viaggio molto particolare, legata alla circumnavigazione del
globo. La parte dedicata al Giappone è tra le più positive, ed anche,
proporzionalmente, tra le più ampie. Non mancano accenni alla pre-
senza del Chiossone, anche se in generale gli studiosi di questo gran-
dissimo personaggio preferiscono riferire le pagine che a lui dedicò un
altro viaggiatore, assai meno noto (come meno noto e con minor cir-
colazione rispetto al resoconto del Santini fu il resoconto di viaggio di
quest’ultimo), ovvero il genovese Aristide Olivari. Olivari, un uomo
d’affari ed industriale, affidò le sue memorie di viaggio al volume
Intorno al mondo. Note di viaggio, pubblicato a Genova, dal piccolo edi-
tore Donath, nel 1894. Il volume, più breve rispetto a quello del San-
tini contiene un altrettanto appassionato, ma forse più cauto, ritratto
del Giappone, che sarebbe utile in altra sede paragonare a quello del
Santini stesso. E lo spazio riservato all’incontro con Edoardo Chios-
sone è maggiore.
Santini tornerà poi sul Giappone in un suo breve scritto del 1909,
Ricordi nipponici. Ma la lezione giapponese apparirà anche in altri tra
i suoi pochi scritti (egli fu soprattutto un medico militare, e in tal senso
va anche la sua vasta attività parlamentare). Ad esempio, nella confe-
renza sulla cremazione tenuta presso l’Ateneo veneto il 7 aprile 1887,
e pubblicata a Venezia nella tipografia Fontana nello stesso anno. Cer-
tamente, la sua conoscenza del Giappone fu assai superficiale, se
comparata a quella di tutti coloro che vi soggiornarono più lunga-
mente come Chiossone, ma soprattutto come i membri delle legazioni
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)