Page 221 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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Un ‘seminario’ di storia della storiografia:
Giuseppe Giarrizzo e La storiografia della nuova Italia*
DOI 10.19229/1828-230X/47122019
A spiegare subito il titolo di questa nota dirò che il libro appare – a
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mio avviso - pensato e scritto per un seminario , di cui assume l’anda-
mento nel suo procedere e nella costruzione di un testo che in modo fre-
quente fa ricorso alle citazioni delle opere degli autori oggetto di studio.
Il susseguirsi di queste citazioni, spesso molto ampie, definisce lo stile
seminariale che al succedersi di domande e risposte intreccia la lettura
delle fonti e le riflessioni dell’autore in modo da rendere evidente il suo
percorso di indagine, lo svolgimento dell’analisi, il definirsi delle ipotesi e
dei risultati via via ottenuti. A volte il commento dell’autore e i passi citati
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sembrano fondersi sintatticamente, mostrando un intreccio strettissimo .
Se il lettore accetta questa mia impostazione di lettura, compren-
derà allora che come in tutti i seminari che si rispettino dobbiamo tro-
vare un relatore, un discussant e degli studiosi chiamati a intervenire
e arricchire il quadro della discussione. Il relatore non è però, come ci
si potrebbe aspettare, sempre Giarrizzo, spesso è Benedetto Croce di
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cui egli, autodefinitosi epigono , è il discussant principale, coadiuvato
da altri studiosi, soprattutto da Fulvio Tessitore e, per la questione del
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rapporto col ‘medioevo’, da Mona Ozouf che intervengono con ampie
* G.Giarrizzo, La storiografia della nuova Italia. I. Introduzione alla storia della storiografia
italiana, a cura di Lina Scalisi, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2018. È il primo di
tre volumi. La curatrice nella Premessa (p. VII) parla di un “manoscritto” di “oltre duemila
cartelle” affidatole da Giarrizzo, ma si tratta invero di un testo digitale (un file o più file?) di
cui sarebbe opportuna una descrizione adeguata (estensione, software usato, etc.) e una
spiegazione dei relativi (al testo digitale) criteri di edizione adottati. Siamo comunque in
presenza dell’opera di quasi una vita, che esce postuma forse per volontà dell’autore. Essa
copre un trentennio di ricerche. Nella sua Prefazione Giarrizzo invero scrive: «Ho cominciato
la ricerca per costruire una storia della moderna storiografia italiana venti anni fa» (p. 3).
Nella Prefazione (1995) a Per una storia della storiografia europea. Gli storici, la storia. I. Gli
storici, Bonanno, Acireale, 1995, afferma: «… all’inizio degli anni ’80 … decisi di scrivere La
storiografia della nuova Italia (1860-1990) cui lavoro da più di un decennio» (p. 7). La pre-
fazione al volume ora pubblicato risale quindi ai primi anni di questo secolo?
1 A questa tipologia di incontri Giarrizzo aveva affidato negli ultimi anni i suoi inter-
venti pubblici, rifuggendo le presentazioni di libri e i convegni.
2 Un solo esempio: a p. 220, alla citazione di Giuseppe De Leva («Quelle dottrine …
ebbero in balia le scuole storiche con effetti non mai abbastanza lacrimevoli per l’Italia»),
Giarrizzo si ‘aggancia’ con un pronome relativo: «Cui fu negata la sorte di altre nazioni
di ricomporsi …».
3 Ivi, p. 4.
4 Il suo nome purtroppo non appare nell’indice dei nomi.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)