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Diplomazia, occasioni pubbliche e solidarietà degli ambasciatori nella prima età moderna 455
della sua legazione recarono un’offesa a un alguacil e le guardie spa-
gnole che intendevano arrestarli entrarono nella casa dell’ambascia-
tore. I soldati entrarono nella sede della legazione veneziana, conducendo
violentemente fuori di essa l’ambasciatore e la sua famiglia, razziando
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e devastando il palazzo . Di fronte a questa ingerenza fu consultato
l’ambasciatore Khevenhüller (assieme al nunzio Camillo Caetani in
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Spagna dal 1593) per valutare l’accaduto . Khevenhüller difese con
decisione il punto di vista veneziano e sostenne che il fine degli atti
ordinati alle guardie era di annullare «los privilegios que los reyes
tenian concedidos a los embajadores» per sottometterli alle leggi spa-
gnole. Gli ambasciatori, invece, non essendo sudditi della Spagna non
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avevano «obligación de obedezerles» . La posizione di Khevenhüller era
molto forte, contestando il comportamento delle guardie spagnole che
appariva un’inammissibile ingerenza negli spazi dell’ambasciata vene-
ziana. Naturalmente qui si aprivano anche i temi del conflitto fra giu-
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risdizioni, dell’immunità, ed eventualmente dell’incidente diplomatico ,
che avrebbe comportato un attacco diretto alla persona del re o alle
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sue prerogative sovrane .
Come si vede la formazione di uno spirito di corpo è un processo che
sembra svilupparsi per cerchi concentrici, il più piccolo dei quali è
quello dei grandi ambasciatori o ambasciatori di teste coronate, come
affermato da quello imperiale. Gli ambasciatori degli stati minori italiani
(Savoia, Genova, Mantova, Toscana) avevano cercato di farsi riconoscere
come rappresentanti di stati pienamente sovrani così da poter essere
loro stessi considerati ambasciatori ‘di primo livello’. Era una richiesta
che andava nella direzione della crescita di un senso di appartenenza a
un corpo comune, ma i grandi ambasciatori, che furono disponibili a
condividere occasioni di svago e ad appoggiare entro certi limiti le
istanze degli ambasciatori minori (come nel caso della carrozza), scel-
92 Sulla vicenda F. Cabrera de Córdoba, Historia de Felipe II rey de España, Aribau,
Madrid, 1877, tomo IV (Libro VI, cap. XVI), pp. 125-127; W.J. Bouwsma, Venice and the
Defense of the Republican Liberty: Renaissance Values in the Age of the Counter Refor-
mation, University of California Press, Berkeley-Los Angeles, 1984, p. 352; F. Labrador
Arroyo (ed.), Diario de Hans Khevenhüller embajador imperial en la corte di Felipe II cit.,
pp. 469-470; S. Andretta, Nani, Agostino, in Dbi, 77, 2012, ad vocem. Un caso simile
accadde nel 1601 all’ambasciatore francese a Valladolid, si v. N. Le Roux “Il est arrivé
quelque désordre en Espagne…” L’affaire La Rochepot (1601), in L. Bély, G. Poumarède
(eds.), L’incidente diplomatique (XVIe-XVIIIe siècle), Pedone, Paris, 2010, pp. 81-92.
93 G. Lutz, Caetani, Camillo, in Dbi, 16, 1973, ad vocem.
94 S. Veronelli, Al servizio del signore e dell’onore: l’ambasciatore imperiale Hans
Khevenhuller alla corte di Filippo II cit., p. 158.
95 L. Bély, G. Poumarède (eds.), L’incidente diplomatique (XVIe-XVIIIe siècle) cit.
96 B. Haan, L’incidente systématique. L’action diplomatique des ambassadeurs
espagnols en France au début des guerres de Religion, in L. Bély et G. Poumarède (eds.),
L’incidente diplomatique (XVIe-XVIIIe siècle) cit., pp. 67-80.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)