Page 27 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                   Diplomazia, occasioni pubbliche e solidarietà degli ambasciatori nella prima età moderna 451


                   all’imperiale la stessa concessione e, dinanzi a questa richiesta, diede
                   una risposta che ne evidenziava la dimensione immediatamente poli-
                   tica. Il sovrano aveva deciso – così riferiva l’ambasciatore – che «aunque
                   lo que pedía parecía cosa de poca importancia […] avía de aver dife-
                   rencia entre un embajador del emperador de Romanos y el del duque
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                   de Mantua» . La pratica della distinzione serviva per palesare le gerar-
                   chie di rango e doveva essere sempre attiva. Le amicizie che la potevano
                   attraversare creando solidarietà erano osteggiate da Filippo II che si
                   rapportava agli ambasciatori in modo separato affinché ognuno di essi,
                   da solo, dipendesse quanto più possibile da lui.
                      Due anni dopo Filippo II con l’obbiettivo di ridurre le spese emanò
                   la pragmática de las cortesías con la quale intendeva limitare l’esibi-
                   zione dei segni distintivi della nobiltà. La pragmática, di cui gli amba-
                                                                             77
                   sciatori inviarono immediatamente copia ai propri sovrani , provocò
                   le rimostranze di molti perché legiferava su sfere giurisdizionali che
                   non erano di competenza di Filippo II. Essa abbracciava anche la giu-
                   risdizione ecclesiastica, deliberando che «a los arzobispos y obispos y
                   a los grandes y a las personas que mandamos cubrir sean obligados
                   todas las personas de estos nuestros reynos a llamarles señoría y tam-
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                   bién al presidente de nuestro Consejo real» . Sisto V se ne lamentò,
                   chiedendo che la pragmática non riguardasse l’area di competenza
                   ecclesiastica e facendo sapere che, qualora Filippo II avesse acconsen-
                   tito, il pontefice «ordenaría a los eclesiásticos lo mismo que se contiene
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                   en la premática» . Protestarono anche i diplomatici, compresi nella
                   disposizione che ordinava che «a los embaxadores que tienen assiento


                   M. Lattanzi, A. Merlotti, F. Navarro, Silvana, Cinisello Balsamo, 2013, pp. 50-59. L’uso
                   cerimoniale della carrozza poteva provocare scontri con esiti anche molto gravi: si veda
                   il caso del conflitto insorto nel 1646 a Roma fra l’ambasciatore di Spagna e il protettore
                   di Francia che uscirono allo stesso tempo in carrozza con i rispettivi seguiti e, nell’ambito
                   di una situazione di grande tensione, le violenze scoppiate causarono morti e feriti, M.A.
                   Visceglia, La Roma dei papi. La corte e la politica internazionale cit., pp. 117-141.
                      76  F. Labrador Arroyo (ed.), Diario de Hans Khevenhüller embajador imperial en la
                   corte di Felipe II cit., p. 295. Su questa vicenda S. Veronelli, Al servizio del signore e del-
                   l’onore: l’ambasciatore imperiale Hans Khevenhuller alla corte di Filippo II, «Cheiron», 30,
                   XV (1998), p. 161.
                      77  L’ambasciatore del duca Vincenzo Gonzaga ne inviò una copia che fu rapidamente
                   tradotta e pubblicata dallo stampatore mantovano Osanna, D. Frigo, Il ducato di Mantova
                   e la corte spagnola nell’età di Filippo II cit., p. 299.
                      78  La pragmática de las cortesías conservata in Bl., Add., 28, 361, fols. 136r-8v, è
                   trascritta in J. Martínez Millán, El control de las normas cortesanas y la elaboración de
                   la pragmática de cortesías (1586), «Edad de Oro», 18 (1999), pp. 103-133: p. 125.
                      79  Filippo II al conte di Olivares suo ambasciatore a Roma, citato in J. Martínez Mil-
                   lán, El control de las normas cortesanas y la elaboración de la pragmática de cortesías
                   (1586) cit., p. 120; si veda anche M. Rivero Rodríguez, Felipe II y el gobierno de Italia,
                   Sociedad Estatal para la Conmemoración de los Centenarios de Felipe II y Carlos V,
                   Madrid, 1998, pp. 222-223.


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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