Page 35 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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Diplomazia, occasioni pubbliche e solidarietà degli ambasciatori nella prima età moderna 459
Mazzarino, e Claude de Mesmes, conte di Avaux, che, con una lunga
carriera come diplomatico alle spalle, non sopportava di dover condi-
videre l’autorità con l’altro. Inoltre era presente il duca di Longueville,
capo della delegazione francese ma con una posizione puramente
onoraria 108 . Fra Servien e il conte di Avaux, nominati il 30 settembre
1643, erano insorte molto presto profonde differenze. In breve le dif-
ficoltà sfociarono in aperto risentimento e negli scambi di offese e
calunnie immediamente commentate dai contemporanei e riferite in
pubblicazioni del tempo 109 . Le ragioni del conflitto si legavano alla
gerarchia e alla suddivisione di poteri e mansioni fra i due, ma la
vicenda mette in luce la presenza di un corpo di diplomatici ancora
molto eterogeneo e non coeso.
Ricordiamo anche il caso dei plenipotenziari spagnoli 110 . Furono
inviati in tre: Diego de Saavedra y Fajardo, il conte Zapata e Antoine
Brun 111 . Quest’ultimo fu presente a Westfalia per l’intera durata dei
negoziati, il conte Zapata morì durante il congresso, nel 1644 112 , e Saa-
vedra con suo grande disappunto fu esautorato e fu sostituito dal conte
di Peñaranda 113 , che portò a termine il negoziato 114 .
La necessità di gestire prolungate trattative per temi di capitale
importanza rendeva necessario l’esercizio di una serrata vigilanza sul-
l’azione degli inviati da parte dei sovrani i quali potevano considerare
opportuno affidare tali responsabilità a più persone; questi elementi a
loro volta finivano per provocare tensioni fra i membri di una stessa
ambasciata. Anche se nei consessi riuniti a Osnabrück e Münster si
possono cogliere elementi del processo di formazione di un’identità cor-
porativa, essa è ancora agli inizi e coesiste con spinte all’azione con-
dotta individualmente piuttosto che da una comunità di persone.
Il processo di acquisizione di consapevolezza dell’appartenza a un
corpo pertanto fu lento e, pur avendo vissuto un momento di accelera-
zione a partire dai negoziati di Westfalia, deve essere considerato con
molte cautele, non anticipando a questa fase elementi di modernità
che si radicarono solamente in epoche ben successive.
108 A.-M. Enaux, Les plénipotentiaires français en Westphalie, in 1648 la paix de West-
phalie vers l’Europe moderne cit., 1998, pp. 125-134.
109 Ivi, p. 128.
110 Sui problemi inizialmente legati alle differenze nel tipo di accredito e in particolare
al mandato degli spagnoli come plenipotenziari si v. N.F. May, Le cérémonial diplomatique
et les transformations du concept de représentation au XVIIe siècle cit.
111 L. Manzano Baena, Brun, Antoine. Barón de Brun, in Dbe, ad vocem.
112 Id., Zapata de Valtierra, Lope. Conde de Walter, in Dbe, ad vocem.
113 Per la ricca bibliografia su Saavedra Fajardo si rimanda alla voce di A. Aldea
Vaquero, Saavedra Fajardo, Diego de, in Dbe, ad vocem.
114 L. Ribot García, Bracamonte y Guzmán, Gaspar de. Conde de Peñaranda (III), in
Dbe, ad vocem.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)