Page 34 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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emissari con i loro seguiti 101 . L’età media era fra i quarantacinque e i
quarantanove anni. Il quaranta per cento aveva una formazione uni-
versitaria e molti erano giuristi di professione. Qualcosa di più del qua-
ranta per cento aveva già avuto esperienze diplomatiche 102 .
La rilevanza del lungo soggiorno di un così alto numero di rappre-
sentanti fu immediatamente evidente. Molte le implicazioni, a livelli
diversi, di queste nuove e prolungate occasioni di sociabilità. Gli stessi
contemporanei interpretarono questa pace come un’inedita riunione
di potentati europei 103 . In studi recenti è stata messa in evidenza la
crescita di un’identità comune e uno spirito di corpo grazie alla condi-
visione durante alcuni anni di spazi e luoghi, in una sorta di convi-
venza obbligata. Davis Cross nel suo studio di taglio politologico ha
sostenuto che i membri riuniti a Westfalia hanno per la prima volta
costituito una epistemic community 104 la cui agency collettiva sarebbe
stata utilizzata proprio per dimostrare la capacità di influenza 105 .
Se ci avviciniamo alle testimonianze dei contemporanei possiamo
rivedere le affermazioni relative al rilievo della comunità epistemica.
È bene notare che durante le riunioni di Osnabrück e Münster erano
stati in primo luogo il carattere e l’intensità del conflitto a creare una
sorta di identità europea, sia per coloro che lo avevano vissuto sui
propri territori sia per gli altri, che avevano subito la radicalizzazione
dell’esazione fiscale legata alle pressanti e prolungate esigenze belli-
che 106 . Inoltre appaiono ancora molto presenti le tensioni, i litigi, la
volontà di screditare i colleghi, non solo nei rapporti fra gli ambascia-
tori di stati diversi, ma molto spesso all’interno della stessa rappre-
sentanza diplomatica 107 . Su quest’ultimo punto gli incontri che
portarono alla pace di Westfalia sono particolarmente ricchi di casi
suggestivi: si pensi ai rappresentanti della Francia, dove due degli
ambasciatori inviati da Luigi XIV furono in lite per l’intera durata
della loro ‘coabitazione’. Erano Abel Servien, uomo nuovo vicino a
101 C. Gantet, La célébration de la paix de Westphalie, in 1648 la paix de Westphalie
vers l’Europe moderne cit., pp. 179-181; L. Bély, Les relations internationales en Europe
XVIe-XVIIIe siècles, PUF, Paris, 1992, pp. 157-164.
102 F. Bosbach, Die Kosten des Westfälischen Friedenskongresses. Eine struk-
turgeschichtliche Untersuchung, Asschendorff, Münster, 1984.
103 C. Gantet, La célébration de la paix de Westphalie cit., pp. 179-181.
104 M. K. D. Cross, The European diplomatic corps. Diplomats and international coop-
eration from Westphalia to Maastricht, Palgrave, New York, 2008, p. 1.
105 Ivi, p. 36.
106 J.H. Elliott, Europe after the Peace of Westphalia, in J. Thuillier, K. Bu mann (eds.),
1648: paix de Westphalie. L’art entre la guerre et la paix, Klincksieck, Musée du Louvre,
Westfälisches Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte, Paris, Münster, 1999,
pp. 543-560.
107 S. Andretta, Cerimoniale e diplomazia pontifica nel XVII secolo, in M.A. Visceglia,
C. Brice (eds.), Cérémonial et rituel à Rome (XVIe-XIXe siècle) cit., pp. 200-222: p. 212.
n. 47
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)