Page 33 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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Diplomazia, occasioni pubbliche e solidarietà degli ambasciatori nella prima età moderna 457
Westfalia
Gli incontri che portarono alla pace di Westfalia rappresentarono,
da questo punto di vista, un momento di assoluta novità. Come è
noto, i trattati che ne scaturirono chiusero la Guerra dei Trent’anni
e portarono a quello che è stato visto come un nuovo sistema di rela-
zioni fra Stati sovrani. Studi recenti hanno peraltro osservato come
questa sottolineatura di una compiuta sovranità, quale risultato più
importante della pace di Westfalia, sia stata proposta in particolar
modo da parte di politologi e giuristi, i quali hanno individuato in
Westfalia un momento di svolta nelle relazioni internazionali e nel
98
sistema degli Stati . Gli storici hanno recentemente riconsiderato con
nuovi approcci queste letture e hanno rimarcato come la fondazione
della sovranità sia stato un processo lungo, non lineare e mai defini-
99
tivamente compiuto .
L’osservatorio di Westfalia appare di interesse per questa ricerca da
altri punti vista, considerando che durante circa cinque anni i diplo-
matici ebbero numerosissime occasioni di condivisione degli spazi
urbani: incontri, pranzi e feste, oltre che, com’è ovvio, le discussioni
politiche e i negoziati. Per la prima volta un numero così elevato di rap-
presentanti diplomatici, rispondenti a quasi tutte le potenze europee,
si riunì, anche se, come è noto, fu disposta la separazione dei delegati
delle potenze cattoliche da quelli degli Stati protestanti alloggiati nelle
due località vicine di Osnabrück (sede delle delegazioni protestanti) e
Münster (sede di quelle cattoliche) 100 . Erano presenti i negoziatori di
centonovantaquattro entità sovrane indipendenti. Si trattava dei dele-
gati di sedici stati europei, di centoquaranta stati dell’impero, di tren-
totto principati o di città con mandato di osservatori e di numerosi altri
98 F. Dickmann, Der Westfälische Frieden, Aschendorff, Münster, 1998 (7° ed.); B.J.
García García (ed.), 1648-1998: 350 años de la Paz de Westfalia. Del antagonismo a la
integración europea, Fundación Carlos de Amberes, Madrid, 1999.
99 Una rassegna critica in A. Oslander, Sovereignty, International Relations and the
Westphalian Myth, «International Organizations» 55 (2001), pp. 255-287; per una
riflessione in un quadro più vasto, I. Lazzarini, Storia della diplomazia e International
Relations Studies fra pre- e post- moderno cit. Si vedano anche J. Black, A History of
Diplomacy, Reaktion, London, 2010, pp. 65-66; P. Schröder, O. Asbach (eds.), The
Ashgate Research Companion to the Thirty Years War, Ashgate, Farnam-Burlington,
2014 e T. Weller, Las repúblicas europeas y la paz de Westfalia: la representación
republicana en las negociaciones de Münster y Osnabrück, in M. Herrero Sánchez (ed.),
República y republicanismo en la Europa moderna (siglos XVI-XVIII), FCE, Red Colum-
naria, Madrid, 2017, pp. 329-347. Benno Teschke ha proposto una critica profonda
di alcune tradizionali letture, mettendo in discussione la cesura del 1648, B. Teschke,
The myth of 1648. Class, geopolitics and the making of modern international relations,
Verso, London, 2003.
100 L. Bély, Vers les traités de Westphalie, in 1648 la paix de Westphalie vers l’Europe
moderne, Ministère des Affaires étrangères, Paris, 1998, pp. 109-119.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)