Page 41 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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Una proposta di riforma della ‘vita christiana’ nel primo Cinquecento in Italia 465
Siena, Enrico Suso, Giovanni Tauler, Tommaso da Kempis, Enrico
Herp, Dionigi il Certosino, Savonarola, Pietro da Lucca ed Erasmo
6
da Rotterdam .
Questi ambienti e correnti spirituali mettono in discussione l’ap-
proccio speculativo della teologia scolastica per porre al centro della
riflessione religiosa i temi fondamentali della vita cristiana: quali sono
le vere forme della perfezione cristiana? Come salvare l’anima? Dalla
fine del XV secolo è possibile individuare due principali modelli sote-
riologici, spesso non in contrapposizione ma sovrapposti, ed entrambi
ispirati dallo studio del pensiero di san Paolo, di sant’Agostino e dei
principali eremiti e monaci del IV-V secolo, come san Girolamo, Gio-
vanni Crisostomo e Giovanni Cassiano. Il primo identifica la vita cri-
stiana con l’ideale della scala parfectionis, e cioè con un processo di
purificazione graduale (inteso come penitenziale, affettivo, o gnostico),
che avrebbe consentito all’individuo di raggiungere l’unione mistica.
L’altro vede la santificazione personale e la salvezza principalmente
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come il risultato del sacrificio di Cristo e della misericordia divina . La
concezione della vita cristiana dei fondatori delle compagnie si sviluppa
all’interno di questa cultura religiosa e in particolare in relazione ad
ambienti monastici osservanti (tra i quali spicca l’apporto dei canonici
lateranensi), a circoli umanisti e alle ‘sante vive’.
2. La fondazione delle compagnie e i loro tratti principali
La storia delle fondazioni qui discusse ha come principale protago-
nista la figura dello scrittore e direttore di coscienze domenicano, Bat-
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tista Carioni da Crema . Di nobili natali, non si sa molto della sua vita,
soprattutto fino a quando i suoi orizzonti superano decisamente i con-
fini del monastero. Formatosi principalmente nel convento domenicano
6 Sulla letteratura mistica, B. McGinn, The Varieties of Vernacular Mysticism (1350-
1550), Crossroads, New York, 2012. Sulla devotio moderna, J. Van Engen, Sisters and
Brothers of the Common Life. The Devotio moderna and the World of the Later Middle Ages,
University of Pennsylvania Press, Philadelphia, 2008. Sulla letteratura devota in Italia,
G. Zarri, Libri di spirito. Editoria religiosa in volgare nei secoli XV–XVII, Rosenberg & Sel-
lier, Torino, 2009.
7 Cfr. B. Collett, Italian Benedictine Scholars and the Reformation. The Congregation
of Santa Giustina of Padua, Clarendon Press, New York-Oxford, 1985, pp. 15-25.
8 Per una visione ‘ortodossa’ del frate, cfr. O. Premoli, Storia dei barnabiti nel Cinque-
cento, Desclée, Roma, 1913 e L. Bogliolo, Battista da Crema. Nuovi studi sopra la sua
vita, i suoi scritti, la sua dottrina, SEI, Torino, 1952. Più recentemente e con un’imposta-
zione opposta, cfr. M. Firpo, Nel labirinto del mondo. Lorenzo Davidico tra santi, eretici e
inquisitori, Olschki, Firenze, 1992, pp. 11-67, ed E. Bonora, I conflitti della Controriforma
cit. La presente interpretazione del pensiero del frate segue largamente quella di Firpo e
Bonora, tranne per l’accento posto sulla dimensione anomica e settaria.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)