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470 Querciolo Mazzonis
A partire dal 1532 Miani istituisce la Compagnia dei Servi dei Poveri
in diverse città della Lombardia (Bergamo, Brescia, Milano, Como,
Pavia e nel villaggio di Somasca) e, al contempo, vi associa delle con-
fraternite costituite da uomini e donne aristocratici che hanno il com-
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pito di sostenere economicamente le opere e di gestirne i beni . La
Compagnia delle origini non ha status religioso (tanto che Miani rimane
laico), non prevede voti ed è composta da laici ed ecclesiastici di diversa
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provenienza sociale (sebbene prevalentemente nobili) . Benché le case
offrano ai poveri un rifugio, assistenza medica e un programma edu-
cativo che comprende l’alfabetizzazione e l’apprendimento di preghiere
e di un mestiere, la compagnia di Miani non si può vedere semplice-
mente nell’ottica filantropica ed educativa. Va infatti sottolineato che
agli assistiti, e soprattutto ai suoi discepoli, Miani chiedeva una con-
versione radicale di vita, che implicava la rinuncia ai beni personali e
che li immergeva in una profonda dimensione spirituale.
Nel 1524 anche Angela Merici risiede (per una buona parte del mese
di novembre) nell’ospedale degli ‘incurabili’ veneziano, dove viene «visi-
tata da moltissimi religiosi, gentilhuomini, gentildonne et altre persone
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spirituali» . Non ci è dato sapere se abbia incontrato Carioni o Miani,
ma sappiamo che nel 1530 sceglie come confessore il canonico latera-
nense Serafino Torresini da Bologna (m. 1568), che nel 1547 dà alle
stampe la propria traduzione del trattato Pharetra Divini Amoris di
Johannes Justus Landsberg, facendovi confluire le idee di Battista da
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Crema . Legami tra l’entourage di Merici e quello di Carioni sono ipo-
tizzabili anche a Cremona nel 1529-1530, dove Angela risiede per quat-
tro mesi incontrando nuovamente molte «persone spirituali» e dove
Zaccaria ancora risiedeva (nel 1528 vi aveva istituito una ‘Amicizia’).
Angela, inoltre, potrebbe aver conosciuto Miani nel 1532 a Brescia,
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quando diversi suoi amici collaborano con il patrizio veneziano . I
testimoni della vita di Merici raccontano che la santa avesse una solida
cultura religiosa e per questa ragione fosse spesso visitata da predica-
tori e teologi. L’esame dei suoi scritti fa supporre che oltre alle Scritture
30 La Compagnia viene approvata nel 1538 dal vescovo di Bergamo Pietro Lippomano.
31 G. Bonacina, L’origine cit., pp. 43-99.
32 Deposizione del mercante Antonio Romano nella prima raccolta di testimonianze
sulla vita della futura santa (detta Processo Nazari, 1568): in L. Mariani, E. Tarolli, M.
Seynaeve, Angela Merici. Contributo per una biografia, Ancora, Milano, 1986, p. 535.
33 G. Zarri, Ambiente e spiritualità mericiani, in C. Naro (a cura di), Angela Merici: Vita
della Chiesa e spiritualità nella prima metà del Cinquecento, Salvatore Sciascia, Calta-
nissetta-Roma, 1998, pp. 69-70; E. Bonora, I conflitti della Controriforma cit., pp. 215-
216n.
34 Ad esempio, Agostino Gallo è presente a un capitolo dei somaschi nel 1541, in
quanto protettore laico di un orfanotrofio bresciano istituito da Miani (cfr. G. Bonacina,
L’origine cit., p. 109).
n. 47
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)