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                 in maniera poco sistematica, attraverso le compagnie devote, i trattati
                 di perfezione, la direzione spirituale e la predicazione. È una proposta
                 che mostra delle affinità con quelle degli ambienti ‘evangelici’ e ‘spiri-
                 tuali’ poiché, come queste, mette al centro del rinnovamento religioso
                 l’interiorizzazione graduale, illuminativa, e non mediata della perfe-
                 zione di Cristo nell’individuo, pur ponendosi all’interno della tradizione
                 soteriologica della scala perfectionis anziché di quella della sola fide.
                 Se nella morsa del conflitto confessionale di metà Cinquecento il pro-
                 getto riformatore dei fondatori delle compagnie non sopravvive, il loro
                 ideale di vita cristiana continua a diffondersi. La censura operata su
                 Battista da Crema non impedisce che i compendi delle sue opere rea-
                 lizzati da Serafino da Fermo, in alcuni casi ancora recanti il suo
                 nome 154 , vengano stampati molte volte e in diverse lingue, anche con il
                 sostegno di vescovi collaboratori di Borromeo – come Paolo Burali,
                 Gabriele Paleotti, Nicolò Sfondrati e Agostino Valier 155 . Segni evidenti
                 del magistero di fra Battista si ritrovano nei trattati di Luis de Gra-
                 nada 156 , nell’oratorio di Filippo Neri (il quale possiede il compendio delle
                 opere di Battista e promuove pratiche reminiscenti dei barnabiti) 157  e
                 nel best–seller del teatino Lorenzo Scupoli, Il combattimento spirituale
                 (1589). La memoria di Carioni e di Miani rimane viva nelle compagnie
                 dei barnabiti e dei somaschi, nonostante i cambiamenti cui furono sog-
                 getti. Infine, alla cerchia dei vescovi borromaici si deve anche il rilancio
                 delle compagnie di sant’Orsola, che, sebbene sottoposte all’ordinario,
                 mantengono la forma secolare e seguono regole che spesso conservano
                 aspetti ascetici e mistici originali 158 . Nella Chiesa della Controriforma,
                 quindi, sopravvivono alcuni degli ideali spirituali di primo Cinquecento,
                 seppur in spazi ristretti e limitati dalle nuove misure disciplinari.












                    154  Cfr. il trattato Opere spirituali (Francesco Conti, Piacenza, 1570) edito dal canonico
                 lateranense Gaspare Scotti.
                    155  Sfondrati cercherà di far rimuovere la condanna del frate al Concilio di Trento;
                 Burali approva l’edizione latina delle Opere spirituali di Scotti (1570); Paleotti è il dedi-
                 catario dei Detti notabili (1583) di Battista; Valier approva la regola delle Dimesse (1584)
                 dell’ex barnabita, Antonio Pagani, in cui ripropone la dottrina di Carioni.
                    156  Granada cita Battista e Serafino nel Libro de la Oracion y Meditacion, Andrea de
                 Portonaris, Salamanca, 1554, alle pp. 79 e 716.
                    157  Cfr. G. Cassiani, Il Socrate cristiano. Saggio su Filippo Neri (1515–1595), Il Cam-
                 pano, Pisa, 2010.
                    158  Cfr. Q. Mazzonis, Donne devote cit.


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                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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