Page 69 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                   Luigi Cristoforo Scobar: un umanista spagnolo nella Sicilia del ‘500   493


                   grammatica greca, i cui insegnamenti furono presto estesi anche ai
                   laici. Nel 1468 tale incarico venne affidato a Costantino Lascaris, uno
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                   dei più insigni grecisti dell’epoca , che lo mantenne fino alla morte e
                   che assicurò alla città di Messina un posto di primo piano nell’artico-
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                   lata geografia dell’umanesimo .
                      Il “caso messinese” ha polarizzato l’attenzione degli studiosi del-
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                   l’umanesimo siciliano e tranne alcune ricerche su Palermo  gli studi
                   rimangono scarsi, datati e di carattere prevalentemente erudito. La
                   mancanza di ricerche aggiornate si avverte acutamente anche perché
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                   Catania, Siracusa, Agrigento, Trapani, Marsala, Noto , registrarono la
                   presenza di intellettuali che provenivano da altre regioni della penisola,
                   e a volte dall’estero, e che in vari casi avevano operato nel Nord Italia
                   prima di spostarsi nel Regno di Sicilia, magari dopo un periodo di atti-
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                   vità a Napoli . Molti di loro, inoltre, dopo la prima formazione nella
                   terra d’origine, avevano frequentato le lezioni di insigni maestri nelle
                   più prestigiose università italiane o nei diversi circoli privati dissemi-
                   nati nella penisola e, una volta giunti nell’Isola, aprirono scuole, furono
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                   chiamati a insegnare in quelle esistenti , si circondarono di allievi, for-


                      8  Il Lascaris, nato a Costantinopoli, è considerato uno dei promotori della rinascita
                   dello studio della lingua greca in Italia; operò a Milano, Roma, Napoli, Messina, dove
                   arrivò nel 1466 rimanendovi fino alla morte, nel 1501; Dbi, voce a cura di M. Ceresa,
                   vol.63 (2004); T. Martínez Manzano, Costantino Lascaris: semblanza de un humanista
                   bizantino, Consejo superior de investigacionesa cientificas, Madrid, 1998.
                      9  Sembra che Aldo Manuzio avesse definito Messina «nuova Atene per gli studiosi di
                   lettere greche», cfr.: Dizionario critico della letteratura italiana, Utet, Torino, 1973, alla
                   voce Pietro Bembo che, ricordiamolo, frequentò la scuola messinese del Lascaris. Per
                   l’ambiente culturale messinese di questi anni, si veda S. Bottari, Messina tra Umanesimo
                   e Rinascimento. Il “caso” Antonello, la cultura, le élites politiche, le attività produttive, Rub-
                   bettino, Soveria Mannelli, 2010.
                      10  Per un’utile bibliografia di riferimento, si rinvia a V. Vigiano, L’esercizio della poli-
                   tica. La città di Palermo nel Cinquecento, Viella, Roma, 2008.
                      11  L’attività di artisti e intellettuali di un certo rilievo è attestata anche in alcuni dei
                   maggiori centri baronali dell’Isola, D. Ligresti, Le piccole corti aristocratiche nella Sicilia
                   spagnola, in Iesús Bravo (ed.), Espacios de poder: Cortes, Ciudades y Villas (sec. XVI-
                   XVIII), vol. I, Madrid, 2002, pp.231-247.
                      12  Sull’effervescente realtà culturale napoletana del ‘400 esiste una vasta bibliografia;
                   ricordo soltanto, come testi di sintesi generale sul periodo, G. Galasso, Il Regno di Napoli.
                   Il Mezzogiorno angioino e aragonese, vol. XV, t. I della Storia d’Italia diretta da G. Galasso,
                   Utet, Torino, 1992; G. Del Treppo, Il Regno aragonese, in Storia del Mezzogiorno, diretta
                   da G. Galasso, R. Romeo, vol. IV, t. I, Il Regno dagli Angioini ai Borbone, Edizione del
                   Sole, Napoli, 1986; S. Tramontana, Il Mezzogiorno medievale. Normanni, svevi, angioini,
                   aragonesi nei secoli XI-XV, Carocci, Roma, 2000, pp.171-204. Più di recente, F. Delle
                   Donne, A. Iacono (a cura di), Linguaggi e ideologie del Rinascimento monarchico arago-
                   nese (1442-1503). Forme della legittimazione e sistemi di governo, Federico II University
                   Press, Napoli, 2018.
                      13  La presenza di scuole laiche e studia monastici assicurarono un certo livello di
                   istruzione già nel primo Quattrocento come, del resto, conferma la circolazione di libri
                   di grammatica e di classici, cfr.: H. Bresc, Livre et société en Sicilie (1299-1499), Centro


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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