Page 73 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
P. 73
Gallo1 (saggi).qxp_2b 22/12/19 17:25 Pagina 497
Luigi Cristoforo Scobar: un umanista spagnolo nella Sicilia del ‘500 497
politico, nei confronti della storia. Sulla scia di Coluccio Salutati e di
Lorenzo Valla che avevano ribadito la superiorità dello studio del pas-
24
sato e dei suoi exempla sui precetti filosofici , anche in territorio ibe-
rico si era alimentata una più articolata visione della storia della quale
venivano sottolineati, accanto al ciceroniano ruolo di magister vitae,
una funzione sempre più utilitaria e prammatica, che ben si sposava
con gli intenti propagandistici ed educativi che la cultura di corte si
proponeva. Il peso che i re Cattolici avevano assegnato al racconto del
passato accanto a quello delle vicende contemporanee, si amplificò
durante l’impero di Carlo V: il ruolo dei “cronisti ufficiali”, spesso fun-
25
zionari salariati della cancelleria , venne sostituito dagli storiografi
regi, sempre più numerosi e culturalmente attrezzati.
Anche all’interno della vasta produzione del Nebrija la riflessione
26
storica ebbe uno spazio significativo . La costruzione retorica e sti-
listica della sua narrazione, con la scelta della lingua latina, ritenuta
“universale” e quindi la “più adatta” per scrivere di storia, lo porta-
rono ad attingere dai modelli e dagli exempla classici per dare mag-
giore legittimità alle sue argomentazioni, finalizzate a dimostrare la
civiltà millenaria della Spagna preromana, in polemica con altri
27
autori italiani e, in particolare, con Marineo Siculo che, invece,
avevano fatto risalire la civilizzazione della provincia Betica alla
28
romanizzazione . L’opera storiografica dello spagnolo si caratte-
rizzò, altresì, per la spiccata valenza propagandistica a sostegno dei
re Cattolici.
Lo Scobar fu fortemente influenzato dall’impostazione ideologica
del Nebrija ma, giunto in Sicilia, ebbe l’opportunità di allargare la
sua formazione e le sue relazioni, soprattutto grazie alle lezioni del
Lascaris che lo avvicinarono alla cultura greca. Nell’Isola, inoltre,
ebbe modo di confrontarsi con una storiografia di impronta umani-
stica che cominciava a muovere i primi passi e che presto avrebbe
24 R. Brian Tate, La Historiografía del reinado de los Reyes Católicos, in Antonio de
Nebrija cit., p.23; G. Hinojo Andrés, Nebrija y la historiografía renacentista: la fortuna,
Ivi, pp.32-33.
25 R. Brian Tate, El cronista real castellano durante el siglo quince, in Homenaje a Pedro
Sánz Rodríguez, Fundación Universitaria Española, Madrid, 1986, vol. 3, pp.663-664.
26 M. Ángel Esparza Torres, H. Niederehe, Bibliografía Nebrisense, Las obras comple-
tas del humanista Antonio de Nebrija desde 1481 hasta nuestros días, John Benjamins
Publishing Company, Amsterdam/Philadelphia, 1999.
27 All’epoca storiografo regio; su Marineo Siculo, S. Benedetti, in Dbi, vol.70 (2008)
ad vocem.
28 Il Nebrija aveva, inoltre, rivendicato il ruolo degli intellettuali spagnoli nel perpe-
trare la cultura classica, contestando, anche in questo caso, Marineo Siculo che aveva,
invece, attribuito la conservazione dell’eredità culturale latina esclusivamente agli uma-
nisti italiani, i naturali depositari della tradizione classica.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)