Page 75 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                   Luigi Cristoforo Scobar: un umanista spagnolo nella Sicilia del ‘500   499


                   politica, sociale. Ancora nel XV secolo la città – che sostanzialmente
                   occupava l’Isola di Ortigia – grazie alla sua posizione strategica nel
                   Mediterraneo, al suo vasto porto e alla presenza di ricche e intrapren-
                   denti comunità mercantili (genovesi, pisani, maltesi, catalani), era uno
                   dei più importanti centri economico-commerciali dell’Italia meridionale.
                   E su tale ruolo mercantile si era costruita la sua identità e il suo sim-
                   biotico rapporto con il mare che ne facevano uno snodo cruciale di
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                   scambi e di incontro tra civiltà, culture, economie .
                      Parallelamente a questa sua importante funzione economica, se ne
                   era sviluppata un’altra politico-istituzionale, legata al suo status di
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                   capitale della Camera reginale , che aveva garantito alla città e alla
                   sua élite il controllo degli uffici della burocrazia reginale e delle risorse
                   di un territorio assai esteso che comprendeva, tra le altre, le università
                   di Lentini, Mineo, Vizzini, che mal tolleravano la supremazia della città
                   aretusea. Anche culturalmente Siracusa aveva manifestato una grande
                   vivacità, alimentata da una élite di potere urbano interessata a soste-
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                   nere l’istruzione, l’arte, la cultura . Robusta e ben rappresentata,
                   anche a livello internazionale, era stata la schiera di giuristi che, oltre
                   ad operare professionalmente a livello locale e sovralocale, si erano



                      33  G.M. Agnello, Ufficiali e gentiluomini al servizio della Corona. Il governo di Siracusa
                   dal Vespro all’abolizione della Camera reginale, Barbara Micheli Editore, Siracusa, 2005;
                   per una trattazione più approfondita di queste tematiche mi sia consentito rinviare a
                   F.F. Gallo, Siracusa Barocca cit., in particolare le pp.24- 51.
                      34  Signoria feudale istituita come dotario nuziale da Giacomo II per la moglie Isabella,
                   e poi ulteriormente riorganizzata dai successivi sovrani, assicurò ai suoi governatori con-
                   sistenti margini di autonomia politica e una gestione separata dell’ampio territorio che,
                   oltre Siracusa, comprendeva le città e le terre di Lentini, Mineo, Vizzini, Paternò, Casti-
                   glione, Francavilla, Pantelleria, i casali di Linguaglossa, di Santo Stefano e alcuni teni-
                   menti della città di Messina. Il governatore reginale, nominato dalla regina, risiedeva a
                   Siracusa, capitale della Camera ed era coadiuvato da personale spagnolo (catalano) e
                   siciliano, soprattutto siracusano.
                      35  Numerosi i Siracusani che si addottorarono nei più prestigiosi atenei italiani,
                   anche grazie al sostegno economico dell’università, vedine un elenco in D. Ligresti, Sici-
                   lia aperta cit., pp.218 sgg. Sulle arti figurative e l’architettura che si caratterizza per la
                   capacità di adattare e, quindi, rielaborare correnti e modelli provenienti dall’esterno, si
                   veda M.R. Nobile, Un altro Rinascimento. Architettura, maestranze e cantieri in Sicilia
                   1458-1558, Hevelius, Benevento, 2003; per Siracusa, dove è da segnalare anche una
                   certa attenzione dei ceti dirigenti alla ridefinizione degli spazi urbani, S. Russo, Siracusa
                   medievale e moderna, Marsilio, Venezia, 1993; G. Agnello, L’architettura aragonese cata-
                   lana a Siracusa, Arti grafiche Aldo Cicca, Roma, 1942; S. Gatto, L. Trigilia, Itinerari
                   d’Architettura e d’Arte nell’antica corona d’Aragona. Siracusa tra ‘400 e ‘500, Lettera
                   Ventidue, Siracusa, 2019. Più modesti i risultati in campo poetico e letterario anche se
                   al siracusano Marco De Grandi, famoso giurista, è attribuita la più antica sacra rap-
                   presentazione in lingua siciliana, la Ressurectio Christi, di riconosciuto valore artistico;
                   si veda a riguardo G. Isgrò, Festa, teatro, rito nella storia di Sicilia, Vito Cavallotto edi-
                   tore, Palermo-Caltanissetta-Catania, 1981, p. 99; C.S. Del Popolo, Fonti liturgiche della
                   “Resurressioni” di Marcu di Grandi, «Bollettino del Centro di Studi filologici e linguistici
                   siciliani», XIV (1980), pp. 417-22.


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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