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Fra sistema a domicilio e manifattura accentrata. L’Istituto degli orfani nazzareni...  137


                    sovrintendendo all’organizzazione della produzione e alle vendite dei
                    manufatti, ricevendo un salario di 120 ducati all’anno . Marco era in
                                                                         43
                    compagnia anche con Cristoforo Giambelli di Vicenza con cui commer-
                    ciava alle fiere di Bolzano . Qui Marco e Agostino avevano i maggiori
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                    interessi, gestendo anche un proprio fontico . Alla chiusura dell’atti-
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                    vità, la compagnia aveva un capitale di ben 20.000 ducati .
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                       La «Marco Gosetti» fu rilevata il 14 marzo 1634 da - nientemeno -
                    Franco Giupponi, il quale s’impegnò a pagare 20.000 ducati in otto
                    anni ad un tasso d’interesse del 5.5%. Giupponi aveva acquistato an-
                    che la possibilità di servirsi in esclusiva del «nome» Marco Gosetti .
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                    Nella stessa compagnia, chiamata ora «mercanzia di cordelle e nego-
                    tion di mercatura», subentrerà (il 29 marzo) Gaspare Manzoni del quon-
                    dam Giovanni Battista che, guarda caso, figurerà anche lui come ac-
                    quirente dell’Orfanotrofio proprio in quegli anni. Entrambe nomine-
                    ranno Giovanni Sala come loro agente .
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                       Spostiamo ora l’attenzione sui Giupponi. Si trattava di un’altra fa-
                    miglia di mercanti bergamaschi che ricoprì un ruolo di assoluto rilievo
                    nell’economia padovana. A dire la verità, l’esperienza di questa fami-
                    glia è legata soprattutto ad un unico individuo: Franco Giupponi quon-
                    dam Franco. Lui e il fratello Giovanni Antonio, entrambi «bergamaschi
                    ma abitanti in Padova», avevano una compagnia con lo zio Vitale Giup-
                    poni di Vitale, che si occupava di «mercatura di cordellame, sede et
                    fileselli» e altri «livelli in Padova et crediti di ogni sorte», per un capitale
                    complessivo pari a 16.000 ducati circa . All’interno di questa cifra
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                    erano compresi anche i beni stabili posseduti nel Bergamasco, oltre
                    ad una bottega e due magazzini a Venezia. I due fratelli diventeranno
                    poi i titolari della compagnia, ma il solo Franco si dedicherà agli affari.
                    Giovanni Antonio, invece, probabilmente perché più anziano, cederà a
                    lui tutta la sua parte del capitale presente nel negozio delle cordelle
                    (8.000 ducati). Il fratello avrebbe dovuto sposarsi entro un anno «con
                    persona onorata e da bene». Giovanni Antonio avrebbe ricevuto una
                    pensione annua di 300 ducati fino alla sua morte . Franco rilevò l’at-
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                    tività dei Gosetti poco dopo essere entrato nel giro d’affari dell’Orfano-
                    trofio. Nel settore dei nastri, che rappresentò il cuore delle sue comun-
                    que  diversificate  attività,  Franco  Giupponi  restò  sempre  impegnato


                       43  Ivi, b. 1018, c. 158r, 4 gennaio 1621.
                       44  Ivi, b. 1020, c. 258r, 20 settembre 1630; b. 3157, c. 147r, 28 novembre 1631.
                       45  Ivi, b. 1019, c. 2r, 23 marzo 1630.
                       46  Asp, M, b. 122, cc. 52r e segg.
                       47  Asp, N, b. 1011, 14 marzo 1634.
                       48  Asp, M, b. 122, c. 64r, 29 marzo 1634.
                       49  Asp, N, b. 4219, c. 17r, 15 febbraio 1627.
                       50  Asp, N, b. 4219, c. 22r, 15 febbraio 1627.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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