Page 136 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 48, aprile 2020flip
P. 136

136                                                   Andrea Caracausi


                possibile solo per le manifatture delle putte, ovvero le cordelle a te-
                laietto e le cordelle a mazzette (inclusi pizzi e merli). Nella contabilità
                dell’ente, infatti, all’interno della voce “manifattura dei bottoni” o “la-
                vori a maglia”, non si distingue fra gli acquirenti, ma si indica un sem-
                plice «a diversi». Per quanto riguarda invece gli acquirenti delle produ-
                zioni di nastri, l’analisi rivela alcuni aspetti degni di nota.
                   Iniziamo  distinguendo  due  periodi:  1611-1625  e  1626-1634.  Nel
                primo periodo, i principali acquirenti sono due rami della famiglia Go-
                setti:  i  fratelli  Agostino  e  Domenico,  figli  di  Bartolomeo,  e  i  fratelli
                Marco e Agostino, figli di Francesco . I quattro cugini saranno i prin-
                                                  39
                cipali clienti e intermediari dell’orfanotrofio, arrivando anche a coprire
                la quasi totalità di acquisti di cordelle nel 1618 e nel 1622 . Negli anni
                                                                       40
                successivi il panorama di acquirenti si amplia entrano in scena due
                nuovi clienti e intermediari: il primo è Vettor Dei, merciaio veneziano,
                che giunge anche ad acquistare in prima persona o a smerciare il 30-
                45% delle produzioni fra gli anni 1626-1631; il secondo è Franco Giup-
                poni, che negli anni 1631-1634 arriverà anche a intercettare il 53%
                delle cordelle prodotte (1632) . Queste figure si proponevano non solo
                                            41
                di acquistare i prodotti, ma anche di venderli sul mercato e riscuotere
                il denaro a nome dell’ente.
                   Chi erano queste figure? Consideriamo in particolare i mercanti Go-
                setti e i Giupponi. Si trattava di famiglie mercantile di recente immi-
                grazione, arrivati a Padova fra fine Cinquecento e inizio Seicento, un
                periodo che testimoniò un forte ricambio all’interno del gruppo mer-
                cantile. I Gosetti provenivano dal territorio bergamasco e avevano le-
                gami anche nel Vescovado di Trento. Il ramo più importante è quello
                discendente da Francesco Gosetti di Agostino. Egli si iscrisse all’Arte
                della Lana il 9 aprile 1619, ma già da qualche anno produceva nastri
                e passamanerie. I figli Marco e Agostino erano attivi nella produzione
                di cordelle e maglierie e avevano una società commerciale con i Pesta-
                lozzi, famiglia mercantile di rilievo della vicina Vicenza . Nella compa-
                                                                    42
                gnia di cordelle era previsto che Marco (il maggiore) si occupasse della
                gestione finanziaria, mentre Agostino (il minore) fungesse da agente,


                   39  La ricostruzione della parentela è possibile grazie a diversi atti notarili, alcuni dei
                quali citati anche nelle note seguenti, ma soprattutto grazie al testamento del magnifico
                Zuanne Gosetto del quondam domino Agostino che istituisce erede Marco Gosetto figlio
                del quondam Francesco suo fratello e nipote e diversi lasciti testamentari per 400 ducati
                ad Augustin Gosetto quondam Bartolomeo e ad Agostino Gosetto quondam Francesco
                suoi nipoti: Asp, N, b. 1021, 1 maggio 1630.
                   40  Asp, Osmg, b. 161, anni 1619 e 1622, voce “Manifattura delle putte”.
                   41  Ivi, b. 163, anni 1632.
                   42  Fra cui soprattutto Camillo del quondam Giovanni Battista, negli anni ’20 resi-
                dente in Padova in contrà della Pescheria Vecchia: Asp, N, b. 1018, cc. 312r e 322r, 16
                giugno e 22 ottobre 1626.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   131   132   133   134   135   136   137   138   139   140   141