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Ruolo e implicazioni della politica annonaria a Lucca in età moderna  617



             dina, essa conferma quale fosse l’aspetto fondamentale su cui si basò
             la libertas di Lucca in Età Moderna, individuandolo nella primaria esi-
             genza di conservare l’equilibrio oligarchico, pur nell’inevitabile premi-
             nenza  di  alcuni  casati  su  altri,  a  scapito  di  qualsiasi  clamorosa
             affermazione consortile o personale.


             Vischiosità relazionali

                Il contrabbando, i traffici illegali e le vendite clandestine non riguar-
             davano solo la circolazione dei cereali, la panificazione venale e la
             gestione di cantine e osterie, ma ostacolavano anche il sistema di distri-
             buzione  del  sale,  carburante  insostituibile  delle  società  di  Antico
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             Regime . Come accadeva per il pane, esso era gestito dal governo luc-
             chese in regime di monopolio, costituendo in tal modo una delle mag-
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             giori entrate della Repubblica . In ambito urbano lo spaccio del sale
             avveniva all’interno di apposite botteghe chiamate calamari, mentre
             per gli abitanti del contado si faceva ricorso al sistema forzoso delle
             levate, le forniture obbligatorie effettuate presso la dovana cittadina,
             la cui entità era definita sia in base al numero degli individui di età
             superiore ai cinque anni, sia in base al numero dei capi di bestiame
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             presenti in area rurale .
                Dopo essersi riforniti alla dovana, gli addetti al suo trasporto dove-
             vano «manifestare alla porta della città la quantità del sale [...] levato
             nell’atto dell’estratione», così da comprovare che esso venisse effettiva-
             mente condotto fuori dal centro urbano e diretto alle comunità rurali
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             designate . Sicuramente, la fase dell’estrazione dalle mura di Lucca
             rappresentava uno dei passaggi topografici più delicati di tutto questo
             sistema, un passaggio decisivo per evitare il consolidamento del con-





                71  Sull’importanza assunta dal sale per l’alimentazione, per la conservazione del cibo,
             per l’allevamento e per certi processi produttivi (come quelli legati alla manifattura tessile
             e alla concia), si vedano J.-F. Bergier, Une histoire du sel, Presses Universitaires de
             France, Fribourg, 1982, pp. 14-30, 121-150, J.-C. Hocquet, Le Sel et le Pouvoir. De l’An
             mil à la Révolution française, Albin Michel, Paris, 1985, pp. 253-265, e O. Cancila, La
             terra di Cerere, Sciascia, Caltanissetta-Roma, 2001, pp. 170-191.
                72  Asl, Offizio sopra la Dovana, n. 8, III, cc. 3r, 9r.
                73  Asl, Offizio sopra le Entrate, n. 146, II, cc. 111v-113v; Asl, Offizio sopra la Dovana,
             n. 13, I, cc. 1r-23r. Il sistema delle levate obbligatorie e del monopolio statale sulla com-
             pravendita del sale era presente anche in altre parti d’Italia: cfr. G. Tocci, Le terre traverse
             cit., pp. 207-213, F. Diaz, Il Granducato di Toscana. I Medici, UTET, Torino, 1987, pp.
             156-165, e S. D’Atri, Il sale di Puglia tra marginalità e mercato: monopolio e commercio in
             età moderna, Edizioni del Paguro, Salerno, 2001, pp. 24-64.
                74  Asl, Offizio sopra la Dovana, n. 8, III, cc. 7r-8r, 11r, 15rv.


             n.41                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017
                                                      ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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