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648 Alessandra Mita Ferraro
poteva più essere rimandato. Pellegrini acutamente non mancò di chie-
dere una migliore gestione delle guardie notturne e di sottolineare la
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concomitanza tra i comandi e la relativa inevitabile confusione .
Intanto da Milano si pretendevano aggiornamenti continui. Il 29, il
Ministro, in assenza di ulteriori notizie sul tumulto, inviò Antonio Ertin-
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gher, funzionario governativo, per ritirare la relazione sull’accaduto .
L’eco giunse anche alla stampa milanese che però riportò i fatti met-
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tendo in cattiva luce i lavoratori a vantaggio dei mercanti della città .
Nell’intenzione di prevenire lo scontro si verificò, scrive con chiaro disappunto Pellegrini,
«il disgustoso accidente». In quel momento, infatti, una squadra di Guardie di finanza,
alla ricerca di alcuni contrabbandieri, incappò nel picchetto dei cittadini appostati ai
piedi della Camerata. Credendosi reciprocamente tessitori tutti aprirono il fuoco e «restò
morta una Guardia di finanza e due cittadini leggermente feriti». Fu così una Guardia di
finanza l’unica vittima del tumulto di Tessitori e la tragica circostanza poteva, fu questa
l’amarezza espressa dall’Intendente, essere evitata. Ivi, n. 15.
74 Propose il ritorno al sistema precedente, quando le ronde erano svolte da militari
da lui stesso coordinati o da una persona da lui delegata. Contrario a questa proposta
era invece Bossi per il quale la Ronda civica era preferibile alla militare, perché i cittadini
conoscevano meglio dei militari i luoghi da perlustrare. La questione si sarebbe trasci-
nata per alcuni mesi e l’Intendente ricevette in più occasioni dall’Intendente di Finanza
notizie riguardanti ronde civiche uscite dalla città verso i luoghi senza il suo permesso
e ordinate dal maggiore Bossi. I contrasti su questa materia furono appianati solo in set-
tembre dopo la visita di Beccaria su cui ritornerò.
75 Protocollo n. 16, 9 luglio.
76 Il resoconto degli eventi si legge nella Gazzetta Universale di Milano da cui però,
alla luce della presente ricostruzione dei fatti, risulta chiaro l’intento di mettere in cattiva
luce i lavoratori, a vantaggio dei «mercanti della città». La prima notizia nella rubrica
dedicata all’Italia: «Milano 31 Luglio. Risentendosi in questo Stato, e principalmente nel
comasco qualche mancanza di manifatture di seta si è rilevato l’atto della più gran gen-
erosità di tutti li principali mercanti della Città di Como: questi vedendo che molti lavo-
ratori dei telai di seta restavano per la suddetta ragione quasi privi del necessario
sostentamento, consolarono i miserabili con erogare in loro vantaggio elemosine non
indifferenti. Costoro soddisfatti di sì caritatevole assistenza riunirono tutto il denaro
ammontante a grossa somma, si recarono dall’Intendente di Polizia, e lo pregarono a
repartire il contante secondo il bisogno di ciascheduno. Così fu fatto, ma non ostante
poco durò la loro calma, mentre quanto si dimostrarono per allora contenti, e altrettanto
divennero minacciosi, e temerarj in appresso sollecitati dai loro Capi tessitori si unirono
in numero di circa 400 e provvisti di viveri, e di armi andarono freneticamente ad
impadronirsi di un piccolo luogo chiamato Castel-Baradello presso quella Città; ivi
piantarono il loro soggiorno, con idea forse di intraprendere qualche altra scorreria.
Informato il Governo dell’arditezza di costoro, vennero colà spediti 200 soldati, ed un
buon numero di famigli, i quali unitamente ai così detti Uomini di Comune circondarono
il Monte, non senza la difesa di due cannoni, e di alcune bombe. Tanto servì per
spaventare immediatamente gli ammutinati, poiché vedutisi così bloccati, e temendo di
perire di fame, si arresero chiedendo pietà al Governo. I meno rei furono messi in libertà,
e tornarono subito ai loto telarj: gli altri subiranno qual castigo conveniente al loro
delitto. In tal guisa senza spargimento di sangue fu ridonata la calma alla Città mercé le
provvide, e savie disposizioni del Sig. Maresciallo Conte Stein, il quale di concerto con
quei Reali Intendenti seppe usare tutti i mezzi di moderazione, e nel tempo stesso di
attività, e fermezza, che richiedevano le circostanze». Gazzetta Universale di Milano, 1790,
vol. XVII, pp. 502-503.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017 n.41
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)