Page 120 - 1
P. 120
662 Stefano Levati
Una certa fortuna dovette incontrare anche Ignazio Gaetini, anch’egli
«mercadante di vino in Milano» ai primi del XIX secolo, che aveva dispo-
sto due benefici con messa quotidiana in Ronco e in Ceredo, da dove
proveniva . Così pure la famiglia Perelli, elevata da Carlo Porta a em-
51
blema dell’intera categoria in più di uno dei Brinedes de meneghin
all’osteria , che gestiva una nota osteria nei pressi di piazza della
52
Scala ed era originaria di Premeno, sempre nella Degania di San Mau-
53
rizio . Il successo commerciale di queste famiglie produsse un ulteriore
54
rafforzamento delle relazioni tra la città ambrosiana e l’alto verbano e al
contempo andò a caratterizzare in maniera marcata il mondo dei mer-
canti di vino e degli osti più in generale. Infatti man mano che gli affari
aumentavano di valore e dimensioni, gli imprenditori trovavano natu-
rale coinvolgere persone di fiducia: in prima battuta i parenti stretti,
come già abbiamo visto nella creazione di società commerciali operate
da parte di Francesco Taccioli, e in seconda conterranei legati da rap-
porti di solidarietà e di lontana parentela, che potevano offrire le migliori
garanzie per rivestire i delicati ruoli che di volta in volta l’ampliarsi dei
traffici imponeva. Così nel 1772 Gaetano Taccioli, figlio del già citato
Francesco, designò proprio procuratore per curare i suoi interessi
nell’Alessandrino un tal Giovanni Maria Berta «del luogo di Ghiffa», da
dove proveniva la sua famiglia .
55
Frequenti furono le occasioni di reciproco aiuto e sostegno all’avvio
di analoghe iniziative imprenditoriali nel settore dell’ospitalità e della
ristorazione: in questi casi la fitta trama delle relazioni e delle cono-
51 V. De Vit, Il lago Maggiore, Stresa e le Isole borromee. Notizie storiche compilate dal
dott. Vincenzo De Vit colle vite deli uomini illustri del lago, Tipografia Aldina e Alberghetti,
Prato 1875-1880, vol. IV, p. 135.
52 C. Porta, Brindes de meneghin al’ostaria. Ditriamb per el matrimonii de S.M. Impe-
rator Napoleon con Maria Luissa I.R. Arziduchezza d’Austria, «Vui trincammen on sidell
/ del pù bon che g’ha el Perell: / vuj che i rimm dal mè cervel sbilzen foeura come el
most / dalla spina / d’ona tinna», vv. 8-13; e più tardi nel Brindes de meneghin a l’osta-
ria per l’entrada in Milan de sova S. C. Maistaa I.R.A. Franzesch primm in compagnia de
sova miee l’imperatriz Maria Luvisa: «Mì denanz de mia trippa voller / d’ogni sort de
caraff, de biccer, / mì voller metter surba in vassell /e vodara cantina a Perell!» vv. 4-8
e poi ancora al v. 114.
53 È il negozio di vini in cui trovò momentaneo rifugio il ministro Giuseppe Prina
prima di essere linciato dalla folla il 20 aprile 1814.
54 Asmi, fondo notarile, cart. 47668, Gaspare Arauco, 19 gennaio 1788, confesso e
liberazione.
55 Ivi, cart. 46020, Carlo Giuseppe Ponisio, 17 novembre 1772, procura. Analoga-
mente nei primi decenni del XIX secolo il bleniese Andrea Uberti, cioccolataio a Milano,
avrebbe cercato direttamente in valle la manodopera stagionale di cui necessitava. Cfr.
L. Lorenzetti, Emigrazione, imprenditorialità e rischi. I cioccolatai bleniesi (XVIII-XIX se-
coli), in Il cioccolato. Industria, mercato e società in Italia e svizzera (XVIII-XX secolo),
FrancoAngeli Milano, 2007, pp. 39-52, cit. p. 48.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)