Page 125 - 1
P. 125

Il mestiere dell’oste tra migrazione e radicamento               667


                    Beretta,  a  cui  nel  1791  sarebbe  subentrato  il  fratello  Biagio.  Con
                    quest’ultimo il Baccalà aveva nel frattempo aperto nel 1788 una ri-
                    vendita di vini nella contrada del Broletto, detta dei Tre Scagni, atti-
                    vità che si andò ad affiancare alle precedenti e che venne momenta-
                    neamente affidata al figlio Giacomo. È importante evidenziare come
                    al momento di dismettere l’attività nel 1807, le eredi di Biagio Beretta
                    abbiano  ceduto  l’esercizio  a  Filippo  Pedroli  e  a  Giovanni  Petrolini,
                    entrambi di Brissago. In aggiunta all’osteria e alla rivendita di vini,
                    nel  1791  Baccalà  e  Beretta  aprirono  anche  un  Bettolino  in  piazza
                    Fontana dove vendere vino al dettaglio, completando così il controllo
                    di tutte le fasi del commercio vinario cittadino: dalla vendita all’in-
                    grosso a quella al dettaglio, passando per la gestione di due osterie,
                    in cui oltre alla mescita del vino, si offrivano pasti e alloggio.
                       In questa logica di controllo dell’intera filiera commerciale rientra
                    anche l’acquisto di una barca per il trasporto del vino, di cui cono-
                    sciamo l’esistenza da una scrittura del 1819 . La barca doveva rac-
                                                                 72
                    cogliere il vino prima lungo la costa del lago Maggiore, quindi lungo
                    il Po per poi raggiungere Milano e infine tornare verso casa carica di
                    quei grani tanto richiesti in patria e per il commercio dei quali Matteo
                    Baccalà strinse società con i compaesani Filippo Pedroli e Tomaso
                    Marcaci ,  secondo  una  strategia  che  abbiamo  già  visto  praticata
                            73
                    dalla famiglia Taccioli nel corso del settecento .
                                                                  74
                       Sul finire del XVIII secolo, quindi, Giacomo Baccalà possedeva o
                    gestiva ormai quattro osterie e un negozio di vino, con un investi-
                    mento complessivo che raggiungeva le 75.000 lire circa e che vedeva
                    associati in diversi ruoli parenti (il nipote Innocente Bazzi, il genero
                    Giuseppe Morisi Borrani e il suocero Filippo Pedroli) e compaesani (i
                    Beretta, Gasparo Martinetti e Giovanni Branca) . La strategia com-
                                                                    75
                    merciale adottata si rivelò decisamente vincente a giudicare dai nu-
                    merosi investimenti in beni stabili effettuati dai Baccalà: dall’acqui-
                    sto  di  piccoli  appezzamenti  di  terra  a  Brissago   alla  compera  nel
                                                                     76
                    1795 del convento dei frati carmelitani scalzi della Scala di Milano,



                       72  Bernate, 1 aprile 1819. Si parla di una barca da vino di ragione di Giacomo Bac-
                    calà caricata nella cantina di Filippo Calderara. Asti, fondo Angelo Branca, scatola 7.
                       73  La società venne creata il 10 gennaio 1792 con un capitale di 4.500 lire finanziato
                    in parti eguali dai tre soci con lo scopo di acquistare «grani da condurre a Brissago ò
                    dove richiederà il caso». Asti, Fondo Branca, scatola 2, doc. 26.
                       74  Anche i fratelli Taccioli avevano provveduto a far costruire una barca per favorire
                    i propri commerci con i luoghi di rifornimento del vino. Cfr. Asmi, fondo notarile, notaio
                    Gaspare Arauco, cart. 47.668, 18 febbraio 1790.
                       75  Asti, fondo Angelo Branca, scatola 7, doc. n. 813.
                       76  Ivi, scatola 3, doc. 268, 269 e 270.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   120   121   122   123   124   125   126   127   128   129   130