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L’attività commerciale della Kawajiri-Gumi a Torino (1880-1885)   673


                    l’acquisto avveniva tramite la mediazione di case mercantili (o commer-
                    cianti privati) giapponesi che «rastrellano, da migliaia di piccoli produt-
                    tori delle zone sericole, i “cartoni” su cui alle farfalle sono state fatte
                    deporre le uova» .
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                       Spinto dalla necessità di tutelare i propri mercanti presenti nell’Ar-
                    cipelago,  nel  1865  il  governo  italiano,  dopo  alcuni  tentativi  andati  a
                    vuoto di stringere accordi bilaterali con le autorità giapponesi, aveva
                    deciso di inviare in Giappone una legazione guidata dal capitano di fre-
                    gata Vittorio Arminjon (1830-1897) che il 25 agosto 1866 riuscì a fir-
                    mare con lo Shogunato Tokugawa un trattato di amicizia, commercio e
                    navigazione sul modello di quelli già conclusi da Stati Uniti, Inghilterra
                    e Francia nel 1858. Questo trattato entrò formalmente in vigore il 1°
                    gennaio 1867 e venne mantenuto anche con il nuovo governo dell’Im-
                    peratore Meiji, che dal 1868 prese il posto dello Shogunato Tokugawa
                    alla guida del Giappone. Durante gli ultimi anni dello Shogunato To-
                    kugawa e i primi anni del periodo Meiji (1868-1912), la pur ristretta
                    comunità di cittadini italiani che avevano una residenza fissa a Yoko-
                    hama crebbe costantemente per circa un decennio, moltiplicandosi pe-
                    riodicamente di molte volte con l’arrivo stagionale di quei semai che ogni
                    anno si recavano in Giappone «tra fine luglio e metà settembre, in coin-
                    cidenza con l’afflusso sul mercato di Yokohama del seme-bachi prove-
                    niente dalle province seriche» .
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                       La rilevanza di questi mercanti-viaggiatori e del resto della piccola
                    comunità italiana di Yokohama non risiedeva tanto nel numero (molto
                    modesto  se  paragonato  a  quello  degli  altri  cittadini  europei  presenti
                    nella  città  portuale)  quanto  nel  contributo  che  la  loro  attività  diede
                    all’economia giapponese: tra il 1863 e il 1880, gran parte delle esporta-
                    zioni di “cartoni” di seme-bachi (ciascuno dei quali conteneva circa 11-
                    12 grammi di uova) e di altri prodotti serici provenienti dal Giappone
                    era destinata al mercato italiano . In particolare, grazie all’acquisto di
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                    seme-bachi e in minima parte di seta greggia da parte dei nostri semai,
                    nel 1873 il ricavato delle esportazioni giapponesi destinate all’Italia su-
                    però  i  2.000.000  di  yen  dell’epoca,  coprendo  quasi  un  decimo  delle
                    esportazioni totali di quell’anno (circa 21.000.000) .
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                       4  Ivi, p. 71.
                       5  C. Zanier, Ricchezze e splendori di un mondo fluttuante. Setaioli italiani in Giappone
                    dal 1863 al 1880, in A. Tamburello (a cura di), Italia-Giappone: 450 anni, Istituto italiano
                    per l'Africa e l'Oriente, Roma-Napoli, 2003, p.93.
                       6  Ministero Per Gli Affari Esteri Di S. M. Il Re D’Italia (a cura di), Bollettino Consolare,
                    vol. IX/prima parte (1872), Stabilimento Civelli, Roma, 1873, pp. 268-269. Relazione
                    del Regio Console a Yokohama Cristoforo Robecchi (1821-1891).
                       7  Asahi Shinbunsha (eds.), Nihon keizai tōkei sōkan: sōkan gojū shūnen kinen (Indagine
                    di statistica economica giapponese: commemorazione del cinquantesimo anniversario del
                    primo numero), Tōkyō Ripurinto Shuppansha, Tōkyō, 1966, p. 301; p. 307 sgg.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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