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L’attività commerciale della Kawajiri-Gumi a Torino (1880-1885) 675
Via Nizza 31, un ufficio vendite della Kawajiri-gumi , che rimase aperto
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fino al 1885 e permise alla compagnia di Akita di realizzare buona parte
delle esportazioni di seme-bachi giapponese destinate all’Italia e alla
Francia.
Se si fa eccezione per l’Itaria tsūshin (Corrispondenza italiana) e l’Ita-
ria nisshi (Giornale italiano) di Hiramoto Hiroshi (1845-1897) , uno dei
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responsabili vendite della filiale di Torino, sinora sono state pubblicate
e analizzate solo poche fonti che contengono informazioni rilevanti
sull’attività commerciale della Kawajiri-gumi in Italia. Inoltre, tra i do-
cumenti ancora inediti sull’argomento, quelli di proprietà della famiglia
Kawamura, primi fra tutti gli Itaria tsūshō kiroku (Documenti commer-
ciali italiani), sono andati in gran parte perduti in un incendio che colpì
la città di Akita e i villaggi limitrofi nel 1900 . Di conseguenza, pur
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essendo un argomento che viene a tratti accennato in vari contributi sul
commercio serico giapponese e nelle biografie di Kawamura Einosuke e
dei suoi collaboratori, non esistono ancora né in Italia né in Giappone
ricerche che si siano occupate approfonditamente dell’attività della fi-
liale torinese della Kawajiri-gumi e molti aspetti di questa attività ri-
mangono ancora in buona parte sconosciuti.
In considerazione delle rilevanti carenze bibliografiche su questo
tema, col presente lavoro si intende quindi fornire un quadro per quanto
possibile completo ed esauriente sull’attività commerciale della Kawa-
jiri-gumi a Torino. In particolare, lo scopo principale della presente ri-
cerca è quello di far luce sugli sforzi compiuti dal presidente Kawamura
e dai suoi rappresentanti in loco per far fronte al declino del commercio
italo-giapponese del seme-bachi alla fine del XIX secolo, e mostrare
quindi la stretta connessione di questa crisi con la nascita, la politica
commerciale e la chiusura della filiale torinese. Per raggiungere questo
obbiettivo, oltre che ad articoli di giornali e riviste dell’epoca (sia italiani
sia giapponesi), utilizzerò prevalentemente documenti ancora inediti (in
particolare lettere ufficiali) da me raccolti presso gli Akita-ken Kōbunsho-
11 Ibidem.
12 Sia l’Itaria tsūshin che l’Itaria nisshi di Hiramoto Hiroshi fanno parte dei testi rac-
colti e pubblicati a cura della Signora Gotō Fuyu di Akita, discendente di Hiramoto. Cfr.
F. Gotō (ed.), Kyōtei shūi: Hiramoto Kinsai to Gotō Takeshi Akitaken shizoku yondai no
kiroku (Raccolta di polvere nella scatola: Hiramoto Kinsai e Gotō Takeshi: scritti di quat-
tro generazioni di samurai della prefettura di Akita), Mumyōsha, Akita, 1998. Esiste
anche una traduzione parziale in italiano dell’Itaria nisshi a cura della Professoressa Lia
Beretta. Cfr. H. Hiramoto, Diario Italiano, a cura di L. Beretta, CIRVI (Centro interuni-
versitario di ricerche sul viaggio in Italia), Torino, 2006.
13 S. Taguchi, Sanshu seizō Kawajiri-gumi no rekishi o motomete. Shiryō shōkai o
chūshin ni (Alla ricerca della storia della produzione di uova di baco da seta della Kawa-
jiri-gumi. Presentazione di materiali storici), in Akita seishi kakei kenkyūkai (eds.), Akita
Shiki: rekishi ronkō-shū (Documenti storici di Akita: collezione di ricerche storiche), Vol.
6, Akita Shiki, Akita, 1989, p. 131.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)