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L’attività commerciale della Kawajiri-Gumi a Torino (1880-1885) 691
Kiyonari (1845-1891) in merito alla raccolta dei bozzoli di baco da seta
del 1885.
La quantità di “cartoni” di seme-bachi giapponese che è stata importata in
Italia (nel 1884) è di 46.000 pezzi 78 . Tuttavia, di questi “cartoni” sono stati im-
piegati meno di 30.000. Infatti, l’allevamento del baco da seta che utilizza le
uova giapponesi era limitato a 2-3 distretti industriali del Piemonte per via della
sovrapproduzione delle uova europee, ma sfortunatamente il risultato ottenuto
dalle uova giapponesi non è stato buono e ciò mi rammarica. Io ho regalato vari
microscopi ai mercanti giapponesi di “cartoni”. Spero che loro cerchino di mi-
gliorare la qualità delle uova di baco da seta utilizzando il metodo di sericoltura
a celle separate, come è già stato insegnato da me quando soggiornavo in questa
regione. Si ritiene che l’unica misura per preservare il commercio delle uova di
baco da seta tra il Giappone e l’Italia sia solo l’idea geniale di spedire in questa
regione seme-bachi a celle separate insieme agli insetti femmina 79 .
Nella stessa lettera, il Console Locatelli fece inoltre presente al Vice-
ministro Yoshida che, a causa della cattiva stagione, il numero dei boz-
zoli di baco da seta prodotti nel 1885 nel Nord Italia era stato di gran
lunga inferiore rispetto a quelli dei due anni precedenti e che, per la
forte competizione della seta greggia proveniente dalla Cina, il loro
Messina, Napoli, Roma e Venezia. Molto probabilmente ciò era dovuto al fatto che a
quell’epoca la classe diplomatica giapponese era ancora molto giovane e, almeno per gli
incarichi consolari, doveva essere inizialmente sostituita da cittadini stranieri che aves-
sero una profonda conoscenza delle realtà locali, specialmente per quanto riguardava
l’ambito commerciale. In assenza di ricerche su questo argomento, il fenomeno dei “con-
soli italiani del Giappone” in epoca Meiji resta tuttora quasi sconosciuto e andrebbe
pertanto studiato. Per un elenco completo di questi consoli, cfr. Nichii kyōkai (eds.),
Bakumatsu Meiji-ki ni okeru nichii kōryū (Scambi culturali fra l’Italia e il Giappone alla
fine del periodo storico Tokugawa e durante il periodo Meiji), Nihon hōsō shuppan
kyōkai, Tōkyō, 1984, pp. 84-85.
78 Per la precisione, stando alle fonti giapponesi, i “cartoni” importati in Italia
quell’anno furono 45.431. Cfr. Yokohamashi (eds.), Yokohamashi-shi (Storia della città
di Yokohama), Vol. 3-1, Yokohamashi, Yokohama, 1958, p. 468.
79 Ak, Kangyō-ka nōji Kake jimu-bo, yōsan no bu, Meiji jūhachi-nen (Registro del re-
sponsabile degli affari agricoli della sezione commerciale, Dipartimento di sericoltura,
anno 1885), 930103-06712, Ikoku shutten hogo no gi ni tsuki Kawajiri-gumi e tsūtatsu
no ken (Avviso ufficiale per la Kawajiri-gumi riguardo la questione della protezione della
filiale italiana), 10 luglio 1885, c. 4r. Documento inedito. Non essendo stata trovata la
lettera originale (presumibilmente in francese) del Console Locatelli, in questa sede si fa
riferimento unicamente alla traduzione giapponese conservata presso gli Archivi della
prefettura di Akita. [前略] 日本蚕卵紙ノ伊太利国ヘ輸入セシ高ハ四万六千枚ニアリ之候。然ル
ニ、其内養成シ得タル高ハ カ三万枚ニ過キサル義ト存候。右ハ全ク欧州種上景気ニシテ日本
種ノ養蚕ハ単ニ「ピエモン」州ノ二三郡ニ止マリシ譯ニ有之候処、不幸ニモ其結果宜敷カラサ
ル義ニ原困致シ候。拙者ハ日本ノ種紙商人等ニ数個ノ顕微鏡ヲ贈付致置候誒商人等、当地滞在
ノ砌拙者ヨリ既ニ教示致置候通リ、別房養蚕法ヲ以テ蚕種ノ良成ヲ試マシメ度希望致候。日本
ト伊太利トノ間ニ蚕種商業ヲ維持スルノ策ハ別房蚕種ヲ雌虫諸共当地ヘ回送致スノ外妙案無之
様被存候。[後略]。Traduzione dell’autore.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)