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                prezzo non avrebbe superato il valore di 1 franco al chilo, scendendo
                così al di sotto del prezzo minimo (che all’epoca oscillava tra i 2 franchi
                e 50 centesimi e i 3 franchi al chilo) . Di conseguenza, per far fronte a
                                                  80
                questa situazione e riprendersi dagli scarsi guadagni ottenuti dalle ven-
                dite dei bozzoli, i filatori di seta sembravano decisi a pretendere prezzi
                bassi  dai  produttori  di  seme-bachi 81 .  Come  conseguenza,  nel  1885
                l’esportazione e la vendita di “cartoni” di uova di baco da seta in Italia
                sarebbe diventata per i produttori giapponesi, Kawajiri-gumi in testa,
                ancora più difficile e meno redditizia. Non stupisce quindi che nel 1885
                la Kawajiri-gumi abbia sentito per la prima volta il bisogno di ricorrere
                al supporto di un rappresentante diplomatico del governo giapponese
                in Italia, soprattutto in vista della consueta esportazione di seme-bachi
                prevista in autunno.
                   Già il 18 maggio di quell’anno aveva comunicato al governo della pre-
                fettura di Akita il proprio desiderio di ottenere la supervisione di un
                console, aspettandosi che questi esaminasse la situazione commerciale
                della filiale di Torino e supportasse la sua attività di vendita . Succes-
                                                                         82
                sivamente, nell’agosto dello stesso anno, Hiramoto Hiroshi informò il
                Console Locatelli che la Kawajiri-gumi intendeva spedire in Italia 11.000
                “cartoni” di seme-bachi. Inoltre, il 24 giugno, il Segretario Maeda Ma-
                sana, a nome di Kawamura Einosuke, inviò una lettera al Locatelli per
                chiedergli di aiutare Hiramoto a vendere quei “cartoni”. Da parte sua, il
                26 agosto 1885, Locatelli, pur mostrandosi disposto a supportare Hira-
                moto, rispose a Maeda che nutriva forti dubbi sulla concreta possibilità
                di vendere tutti gli 11.000 “cartoni” l’anno successivo, spiegandone le
                ragioni :
                      83

                   Recentemente il Signor Hiramoto mi ha comunicato che è arrivata una let-
                tera dalla sua casa madre riguardo all’esportazione di “cartoni” di seme-bachi
                ed è stato deciso che quest’anno il loro numero sarà di 11.000 unità. Io credo
                che 11.000 “cartoni” da vendere siano troppi. Invio un rapporto datato 10 luglio


                   80  Ivi, c. 4r/v.
                   81  «Rivista di Bachicoltura», A. XVII, n. 16 (1885), 22 giugno 1885, p. 63.
                   82  Ak, Kangyō-ka nōji Kake jimu-bo, yōsan no bu, Meiji jūhachi-nen cit., Zengumi hoka
                ichimei yori Itariakoku Nihonryōji-kan e kantoku no gi ni tsuki negau (Richiesta della su-
                pervisione del Consolato del Giappone in Italia da parte di tutta l’azienda e di terzi), 18
                maggio 1885, c. 3r/v. Documento inedito. Anche se in questa lettera non viene specifi-
                cato, probabilmente la Kawajiri-gumi intendeva chiedere il supporto del Consolato di
                Milano.
                   83  Ak, Kangyō-ka nōji Kakejimu-bo, yōsan no bu, Meiji jūhachi-nen cit., Zai Ikoku
                sanken-fu meiyo ryōji yori Maeda Shokikan-ate Kan tōtatsu ni tsuki Kawajiri-gumi e
                kaifu no ken (Questione della circolare per la Kawajiri-gumi sull’arrivo della lettera
                indirizzata al Segretario Maeda dal Console onorario in Italia responsabile delle pro-
                vince dei bozzoli del baco da seta), 26 agosto 1885, cc. 3r-5r. Documento inedito.
                Anche in questo caso si fa riferimento alla traduzione in giapponese di una lettera
                del Console Locatelli.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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