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Ricordi di un ex Normalista 763
5. Ricordi di vita sarzanese
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Dopo la laurea, corsi a Castelbuono, per riabbracciare i miei; ma
coll’animo triste, pensando al mio avvenire. Che cosa potevo fare,
stando in seno alla famiglia, per continuare i miei prediletti studi
senza i libri necessari? E come potevo continuare le ricerche storiche
sulla storia fiorentina e pisana, a cui mi sentivo inclinato, senza
prima risolvere il problema della vita? I genitori non mi avrebbero
certo abbandonato: ma io non potevo permettere che si sacrificassero
ancora per me, a danno degli altri fratelli, che dovevano pure essere
sistemati. Eravamo in otto attorno alla pentola di casa! Mi lambic-
cavo quindi il cervello per trovare il modo di avere intanto qualche
supplenza in una scuola secondaria, non essendoci in vista nessun
bando di concorso da parte del ministero della P.I.
Un bel giorno lessi, in un giornale settimanale, intitolalo degli Im-
pieghi vacanti, a cui m’ero abbonato, l’avviso di un concorso a titoli,
a cinque cattedre, nel ginnasio parificato comunale di Sarzana. Si
apriva uno spiraglio; e, senza perdere tempo, feci domanda regolare
di esservi ammesso, coll’invio di una copia dei diploma di laurea, del
diploma di magistero e della monografia, finita di stampare proprio
allora sulla Storiografia fiorentina alla Corte di Cosimo de’ Medici.
Riuscii il secondo, e così ebbi la cattedra, con grande mio gaudio e
soddisfazione, anche perché sapevo che la Commissione giudicatrice
era stata costituita non da consiglieri comunali, di solito incompe-
tenti in fatto di istruzione, ma da professori universitari di valore
indiscusso. Insieme con me entrò nella graduatoria il mio prediletto
amico e compagno di Università, Achille Pellizzari, a cui fu affidata
la prima ginnasiale, mentre io ebbi la seconda.
Dopo gli anni di vita universitaria, il biennio passato a Sarzana fu
il migliore della mia carriera scolastica, sia per l’entusiasmo con cui
iniziai il mio insegnamento e i frutti rigogliosi che ne trassi, sia per
le amicizie durature che vi contrassi, come quella del Dott. Dante
Biso, anima pura e santa, sia perché vi conobbi una signorina, che,
dopo un anno di fidanzamento, diventò la compagna fedele della mia
vita. La venuta a Sarzana di cinque professori nuovi, nominati per
concorso regolare in un ginnasio pareggiato, che da tanti anni fun-
zionava male, perché affidato ad incaricati, di scarsa cultura e poca
pratica didattica, fu un avvenimento notevole pei cittadini.
Tutti ci guardavano come bestie rare, quando noi sfilavamo per le
vie, impettiti e in sussiego, con vestito nero, tait, tubino, solinoni e
bastoncino con pomo d’argento. Fortunato Rizzi noto, più tardi, nel
46 Ricordi di vita goliardica di un ex normalista cit., pp. 18-31.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)