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                   Comincia una nuova fase nella mia vita, quella della vita coniugale
                e della via crucis scolastica nelle varie città d’Italia che terminò col
                ritorno a Pisa, dove tuttora, grazie a Dio, vivo colla mia famiglia, lieto
                e contento, per avere compiuto i miei doveri di padre e d’insegnante.
                Di questa terza fase, troppo legata a ricordi familiari, tacerò: perché
                mi sembrerebbe di profanare i sentimenti più puri e più santi del
                santuario domestico.












































                stolica del 6 gennaio 1953 e si celebrava la sera precedente la festività, ossia il sabato
                sera. La messa pomeridiana in altri giorni della settimana fu istituita successivamente.
                Accadeva talora ‒ e lo ricordo perfettamente ‒ che il matrimonio si celebrasse in due
                fasi: di pomeriggio in chiesa per la parte strettamente burocratica, alla presenza del
                sacerdote, dei testimoni e degli invitati, che subito dopo si ritrovavano in un locale per
                i festeggiamenti; l’indomani mattina, in forma strettamente privata, i novelli sposi si
                ritrovavano in chiesa, dove assistevano alla messa e ricevevano la comunione e la bene-
                dizione nuziale. Solo allora il matrimonio poteva consumarsi.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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