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772 Giovanna Tonelli
dello Stato . Si può comprendere quindi in dettaglio la struttura
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dell’offerta milanese e il valore unitario dei beni. Inoltre, poiché per gli
organi di governo locali e viennesi i bilanci di commercio costituivano
le fonti principali di dati sulla base dei quali lavorare alla riforma del
sistema doganale e alle manovre daziare finalizzate al sostegno
dell’economia lombarda anche attraverso la promozione delle manifat-
ture locali , nei documenti preparatori del bilancio del ’62 e nel bilan-
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cio di commercio del ’78 è specificata la composizione e il grado di
lavorazione delle merci.
Informazioni quali queste ultime erano indispensabili allora per fis-
sare l’entità dei dazi da riscuotere su materie prime, semilavorati, pro-
dotti finiti; oggi consentono di attribuire un significato a vocaboli che
lasciano perplessi quando compaiono nei documenti d’archivio. Ter-
mini specifici, sui quali si interrogava già un tempo chi non era un
tecnico del settore ; a maggior ragione noi, visto che in tanti casi si
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tratta di vocaboli desueti, talvolta non presenti neppure nei dizionari
tecnici e dialettali. Una comprensione, quella del significato e del va-
lore delle merci, che può essere utile a studiosi di ambiti disciplinari
diversi: da chi è interessato all’evoluzione della lingua italiana agli sto-
rici delle arti, da chi studia l’amministrazione pubblica agli storici eco-
nomici, da chi si occupa di consumi e di stili di vita a chi si dedica allo
studio della storia della moda, dell’artigianato, della tecnica.
Con l’obiettivo, dunque, di offrire uno strumento di lavoro a una
pluralità di studiosi e con il proposito di verificare in dettaglio la com-
posizione della relativa offerta da parte dello Stato di Milano, di
2 «Ricapitolazione generale de’ Generi entrati, e usciti nello Stato di Milano l’anno
1762 come risulta dai Libri dell’Impresa della Mercanzia divisi per Classi, e aggiuntovi
il prezzo, e l’importanza di ciascheduna merce» (Frm, Archivio Verri, cart. 384); Ece.
3 Sulla struttura daziaria milanese e sulle politiche daziarie settecentesche: A.
Moioli, Assetti manifatturieri nella Lombardia politicamente divisa della seconda metà del
Settecento, in S. Zaninelli (a cura di), Storia dell’industria lombarda, vol. I: Dal Settecento
all’unità politica, Il Polifilo, Milano, 1988, pp. 65-83; G. Tonelli, Baldassarre Scorza e la
riforma daziaria nella Lombardia asburgica, «Nuova economia e storia», A. III, n. 1 (1997),
pp. 25-68; A. Moioli, Pietro Verri e la questione della riforma daziaria nello Stato di Milano,
in C. Capra (a cura di), Pietro Verri e il suo tempo, Cisalpino, Bologna, 1999, t. II, pp.
853-933; G. Tonelli, Commercio di transito e dazi di confine nello Stato di Milano fra Sei
e Settecento, in A. Torre (a cura di), Per vie di terra. Movimenti di uomini e di cose nelle
società di antico regime, FrancoAngeli, Milano, 2007, pp. 85-108; Ead., «Considerazioni
sul lusso» nella riforma daziaria dello Stato di Milano (seconda metà del XVIII secolo), in
A. Alimento (a cura di), Modelli da imitare-modelli da evitare. Discussioni settecentesche
su ricchezza e povertà, morale e commercio negli antichi stati italiani, Edizioni di Storia e
Letteratura, Roma, 2009, pp. 271-329; A. Moioli, Tariffe, dazi e politiche di commercio,
in P.L. Porta, R. Scazzeri (a cura di) L’Illuminismo delle riforme civili: il contributo degli
economisti lombardi, Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, Milano 2014, pp. 171-192.
4 Mi riferisco a Pietro Verri; cfr. «Domande», in «Miei scritti del 1762 sullo stato at-
tuale del commercio di Milano» (Frm, Archivio Verri, cart. 376, fasc. 1, c. 178r-v).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)