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                dello  Stato .  Si  può  comprendere  quindi  in  dettaglio  la  struttura
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                dell’offerta milanese e il valore unitario dei beni. Inoltre, poiché per gli
                organi di governo locali e viennesi i bilanci di commercio costituivano
                le fonti principali di dati sulla base dei quali lavorare alla riforma del
                sistema  doganale  e  alle  manovre  daziare  finalizzate  al  sostegno
                dell’economia lombarda anche attraverso la promozione delle manifat-
                ture locali , nei documenti preparatori del bilancio del ’62 e nel bilan-
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                cio di commercio del ’78 è specificata la composizione e il grado di
                lavorazione delle merci.
                   Informazioni quali queste ultime erano indispensabili allora per fis-
                sare l’entità dei dazi da riscuotere su materie prime, semilavorati, pro-
                dotti finiti; oggi consentono di attribuire un significato a vocaboli che
                lasciano perplessi quando compaiono nei documenti d’archivio. Ter-
                mini specifici, sui quali si interrogava già un tempo chi non era un
                tecnico del settore ; a maggior ragione noi, visto che in tanti casi si
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                tratta di vocaboli desueti, talvolta non presenti neppure nei dizionari
                tecnici e dialettali. Una comprensione, quella del significato e del va-
                lore delle merci, che può essere utile a studiosi di ambiti disciplinari
                diversi: da chi è interessato all’evoluzione della lingua italiana agli sto-
                rici delle arti, da chi studia l’amministrazione pubblica agli storici eco-
                nomici, da chi si occupa di consumi e di stili di vita a chi si dedica allo
                studio della storia della moda, dell’artigianato, della tecnica.
                   Con l’obiettivo, dunque, di offrire uno strumento di lavoro a una
                pluralità di studiosi e con il proposito di verificare in dettaglio la com-
                posizione  della  relativa  offerta  da  parte  dello  Stato  di  Milano,  di


                   2  «Ricapitolazione generale de’ Generi entrati, e usciti nello Stato di Milano l’anno
                1762 come risulta dai Libri dell’Impresa della Mercanzia divisi per Classi, e aggiuntovi
                il prezzo, e l’importanza di ciascheduna merce» (Frm, Archivio Verri, cart. 384); Ece.
                   3   Sulla  struttura  daziaria  milanese  e  sulle  politiche  daziarie  settecentesche:  A.
                Moioli, Assetti manifatturieri nella Lombardia politicamente divisa della seconda metà del
                Settecento, in S. Zaninelli (a cura di), Storia dell’industria lombarda, vol. I: Dal Settecento
                all’unità politica, Il Polifilo, Milano, 1988, pp. 65-83; G. Tonelli, Baldassarre Scorza e la
                riforma daziaria nella Lombardia asburgica, «Nuova economia e storia», A. III, n. 1 (1997),
                pp. 25-68; A. Moioli, Pietro Verri e la questione della riforma daziaria nello Stato di Milano,
                in C. Capra (a cura di), Pietro Verri e il suo tempo, Cisalpino, Bologna, 1999, t. II, pp.
                853-933; G. Tonelli, Commercio di transito e dazi di confine nello Stato di Milano fra Sei
                e Settecento, in A. Torre (a cura di), Per vie di terra. Movimenti di uomini e di cose nelle
                società di antico regime, FrancoAngeli, Milano, 2007, pp. 85-108; Ead., «Considerazioni
                sul lusso» nella riforma daziaria dello Stato di Milano (seconda metà del XVIII secolo), in
                A. Alimento (a cura di), Modelli da imitare-modelli da evitare. Discussioni settecentesche
                su ricchezza e povertà, morale e commercio negli antichi stati italiani, Edizioni di Storia e
                Letteratura, Roma, 2009, pp. 271-329; A. Moioli, Tariffe, dazi e politiche di commercio,
                in P.L. Porta, R. Scazzeri (a cura di) L’Illuminismo delle riforme civili: il contributo degli
                economisti lombardi, Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, Milano 2014, pp. 171-192.
                   4  Mi riferisco a Pietro Verri; cfr. «Domande», in «Miei scritti del 1762 sullo stato at-
                tuale del commercio di Milano» (Frm, Archivio Verri, cart. 376, fasc. 1, c. 178r-v).



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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