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774 Giovanna Tonelli
Seta, Seta ed Oro, ed Argento» , e come tali erano daziate. Dai registri
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di dogana non emergeva quindi la varietà di drappi serici stipati nelle
carovane che attraversavano i confini del Ducato in fatto di tipologia,
ma anche – come per gli altri tessuti – di colore.
Alla pubblicazione degli esiti dello studio condotto sulla fonte degli
anni sessanta del XVIII secolo seguono ora i primi risultati della ri-
cerca che ho avviato sul bilancio di commercio del 1778. Ho lavorato
sui dati relativi al lino e alla seta e ai prodotti realizzati con queste due
fibre. Fibra, il lino, «importante [in] quanto […] forni[va …] materie che
si trasformavano […] e […] inclina[va]no all’ordine [sia] delle più ne-
cessarie» , perché non era un fatto singolare che nelle case si confe-
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zionasse la biancheria per la famiglia, sia delle più superflue: pizzi
pregiatissimi, telerie costose. Fibra, la seta, «importante [in] quanto
[…] forni[va …] materie che si trasformavano […] e […] inclina[va]no
all’ordine» del lusso, dell’ostentazione e del capriccio. Fibre, entrambe,
che lo Stato di Milano produceva in abbondanza e che con i grani e i
formaggi costituivano i beni principali dell’export lombardo . Infatti,
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nel 1778 il lino e la seta avevano inciso rispettivamente per oltre due
oltre milioni e per più di dieci milioni sul totale delle esportazioni del
Ducato, che ammontava a trentasei milioni e mezzo di lire milanesi .
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Un risultato di rilievo, ma si poteva fare di più e meglio.
Baldassarre Scorza, estensore del bilancio di commercio del ’78 ,
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commentando i dati emersi nella rilevazione, con riferimento al lino
metteva in evidenza la bontà della materia prima coltivata nelle cam-
pagne lombarde, non inferiore – a suo dire – a quella dei Paesi Bassi e
dell’Olanda. Riteneva che si sarebbe potuto ottenere una fibra di mi-
gliore qualità se si fosse prestata maggiore cura in tutte le fasi di lavo-
razione, dalla coltivazione alla pettinatura , perché l’«attenzione è
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l’anima dei mestieri» .
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10 . Dato del dazio della Mercantia della città di Milano ed altre dello Stato con le loro
rispettive Provincie, Giuseppe Richino Malatesta Stampatore Regio Camerale, Milano,
1725, p. 87.
11 Vds, pp. 104-105.
12 P. Verri, Considerazioni sul commercio dello Stato di Milano, in Opv, p. 207, §§ 12-15.
13 Cfr. Ece con Vds, p. 161.
14 Su Baldassarre Scorza e sul suo contributo alla definizione del bilancio di com-
mercio del 1778: G. Tonelli, Baldassarre Scorza e la riforma daziaria cit.
15 L’operazione attraverso la quale si separava con un pettine la parte fine della fibra da
quella grossa (Dizionario della lingua italiana, Nella Tipografia della Minerva, Padova, 1829,
vol. V, p. 371). Anche con l’avvento della meccanizzazione si riteneva che il pregio dei manu-
fatti inglesi e belgi fosse da ricondurre in parte alla pettinatura della fibra (Nuovo dizionario
universale tecnologico o di arti e mestieri e della economia industriale e commerciante compilato
dai signori Lenormand, Payen, Molard Jeune, Laugier, Francoeur, Dufresnoy, ec., ec. Prima
traduzione italiana, Presso Giuseppe Antonelli Ed., Venezia, 1843, t. 32, p. 262).
16 Vds, p. 106.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)