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L’informazione sui terremoti nella Monarchia ispanica (secoli XVI-XVII) 163
sismi. Alla fine del 1541, la tipografia fondata da Juan Cromberger
stampò a Città del Messico un foglio volante sul terremoto che aveva
distrutto, qualche mese prima, Ciudad Vieja in Guatemala . Relación
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del espantable terremoto fu una novità memorabile per l’industria edi-
toriale della Nuova Spagna che, sino a quel momento, aveva pubbli-
cato soltanto scritti di carattere religioso o utili all’evangelizzazione,
ma il terremoto del Guatemala era stato, presumibilmente, un argo-
mento di accese discussioni tali da incentivare la stampa del testo .
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L’attenzione diffusa verso le calamità naturali, quindi, diede vita a
un corpus letterario composito, attualmente definito dalla storiografia
come «scritture del disastro» . Le testimonianze sopravvissute sino ad
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oggi, però, rappresentavano solo la punta dell’iceberg. Quando un si-
sma colpiva un territorio, la notizia viaggiava verso molteplici direzioni
in numerosi formati dato che, nell’età moderna, la trasmissione dell’in-
formazione era il risultato di una tensione costante e discontinua tra
oralità e scrittura, stampa e manoscritto, pubblico e confidenziale .
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Un caso interessante dell’interazione tra diverse tipologie di scritti
sui disastri naturali fu la pubblicazione a Madrid nel 1651 di una re-
lazione che era stata stilata l’anno precedente sul terremoto di Cu-
zco . Alla metà del Seicento il tipografo Julian de Paredes, membro di
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una famiglia con una lunga tradizione nel settore, diede alle stampe
decine di manoscritti trasformati in Relaciones de sucesos . Sebbene
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l’operazione editoriale non fosse inusuale, i tempi erano stati piuttosto
serrati; come anticipato, qualsiasi documento redatto nel Nuovo
Mondo impiegava vari mesi prima di arrivare a corte. Julian de Pare-
des quindi doveva avere ottimi contatti tra le autorità asburgiche che
gli avevano filtrato la documentazione, poiché, in questo caso, erano
59 A. Diez-Cañedo Flores, Septiembre de 1541: un desastre en Guatemala. De la Re-
lación a la historiografía del siglo XVI, «E-Spania. Revue interdisciplinaire d’études
hispaniques médiévales et modernes», 12 (2011), pp. 1-45.
60 C. Griffin, Los Cromberger: la historia de una imprenta del siglo XVI en Sevilla y
Méjico, Ediciones de Cultura Hispánica, Madrid, 1991.
61 D. Cecere, Scritture del disastro e istanze di riforma nel Regno di Napoli (1783). Alle
origini delle politiche dell’emergenza, in «Studi Storici», 58-1 (2017), pp. 187-214; F.
Lavocat, Narratives of Catastrophe in the Early Modern Period: Awareness of Historicity
and Emergence of Interpretative Viewpoints, «Poetics Today», 33-3/4 (2012), pp. 253-
299.
62 G. Varriale, Introducción. Fronteras digitales, mestizaje mediterráneo y... el licán-
tropo, in E. Sola Castaño e G. Varriale (a cura di), Detrás de las apariencias. Información
y espionaje (siglos XVI-XVII), Universidad de Alcalá-Servicio de Publicaciones, Alcalá de
Henares, 2015, pp. 11-20.
63 Ahn, Diversos, Colecciones, Legajo 27, n. 24. Relación del temblor, y terremoto que
Dios Nuestro Señor fue servido de embiar à la Ciudad del Cuzco à 31 de Março este año
pasado 1650, Madrid, Julián de Paredes, 1651.
64 A.V. de Paredes, Institución y origen del arte de la imprenta y reglas para los com-
ponedores, J. Moll (a cura di), Calambur, Madrid, 2002.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)