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188 Alessandro Tuccillo
con le loro innocenti lagrime mitigare lo sdegno Divino, manifestato in un così
severo castigo 18 .
I momenti successivi al disastro furono descritti in maniera analoga
in altre relazioni, stampate anche fuori Napoli , e nei versi sdruccioli
19
della Napoli flagellata da Dio di Gennaro Sportelli .
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Non desta sorprese l’interpretazione del terremoto del 1688 che
emerge da questa rapsodica incursione nella corrispondenza della di-
plomazia pontificia e nella pubblicistica. Era applicato il consolidato
paradigma provvidenzialistico di ascendenza tomista. Tale paradigma
coniugava con il cristianesimo la spiegazione materialistico-aristote-
lica delle cause dei terremoti come conseguenza della concentrazione
nella terra dello pneuma prodotto dal riscaldamento solare: l’origine
del ‘soffio vitale’ non poteva che essere divina, il disastro diveniva così
il flagellum dei inflitto agli uomini per punirne i peccati e per ammo-
nirli sugli effetti della perdizione terrena . Di fronte all’evidenza
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dell’innocenza di alcune vittime, onde evitare possibili derive blasfeme
sul divino come fonte di ingiustizia, la catastrofe veniva anche letta
come un fenomeno che trascendeva i limiti della ragione umana, im-
perscrutabile, comprensibile solo a dio. Avventurarsi nella compren-
sione delle cause che lo avevano determinato poteva tradursi in un
affronto dell’«intelletto humano». Era proprio questo l’ammonimento
dell’incipit della Vera, e distinta relatione:
I secreti de’ Divini Giuditij […] non possono essere penetrati dall’intelletto
humano […]. Il Mondo, come che di forma sferica, rotola perpetuamente; e
però hoggi lo vedrai cadavero, e poco men ch’infracidito, e domani eccolo
18 Vera e distinta relatione dell’horribile e spaventoso terremoto accaduto in Napoli &
in più parti del Regno il giorno 5 giugno 1688, Domenico Antonio Parrino, Napoli, 1688.
Il nunzio Muti ne inviò una copia a Cybo in allegato a un dispaccio del 29 giugno 1688:
Aav, Segreteria di Stato, Napoli, 103, cc. 509r, 513r-516v.
19 Cfr., ad esempio, Vera, e distinta relazione dello spaventoso terremoto occorso nelle
città di Napoli, Benevento, e Salerno, con sua castelli, e terre circonvicine, Nella stamperia
di S.A.S. alla Condotta, Firenze, 1688.
20 Napoli flagellata da Dio con l’horribilissimo terremoto accaduto a cinque di giugno
[…] nell’anno 1688, composta in verso sdrucciolo dal dottor Gennaro Sportelli, Francesco
Benzi, Napoli, 1688, p. 4.
21 Sull’interpretazione cristiana del terremoto, rinvio alla recente sintesi in E. Gui-
doboni, J.-P. Poirier, Storia culturale del terremoto dal mondo antico a oggi, Rubettino,
Soveria Mannelli, 2019 (traduzione aggiornata e ampliata dell’originale in francese del
2004). Ma cfr. gli importanti articoli di: C. Rohr, Writing a Catastrophe: Describing and
Constructing Disaster Perception in Narrative Sources from the Late Middle Ages, «Histor-
ical Social Research», 32, 3 (2007), pp. 88-102; G.J. Schenk, Dis-astri. Modelli interpre-
tativi delle calamità naturali dal Medioevo al Rinascimento, in M. Matheus, G. Piccinni,
G. Pinto, G.M. Varanini (a cura di), Le calamità ambientali nel tardo Medioevo europeo.
Realtà, percezioni, reazioni, Firenze University Press, Firenze, 2010, pp. 23-75.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)