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Abolire il gioco per placare l'ira divina 189
risorto a nuove glorie. […] Per indagare l’origine di somiglianti peripetie, non
basta l’Humano sapere, ma si deve contentare col fermarsi nella sola contem-
platione di tante mutationi come uscite dalle mani del Supremo Fattore. Egli
dispone a suo bel aggio di tutto il creato, e non vuole ch’alcuno gl’interroghi
perché ciò faccia 22 .
Per l’anonimo autore della Vera e distinta relatione, le ragioni prime
del terremoto erano insondabili, ma era chiara l’attribuzione del fla-
gellum dei ai peccati dei napoletani, i quali dovevano pregare e orga-
nizzarsi in processioni per placare l’ira divina. Non molto diversa era
stata la reazione a simili eventi occorsi nei territori europei e coloniali
della Monarchia ispanica . Quali erano le conseguenze di tale omoge-
23
neità? Restavano spazi di agibilità politica all’interno del paradigma
provvidenzialistico?
La storiografia ha tradizionalmente associato al progressivo imporsi
del paradigma naturalistico-razionalista di interpretazione della cata-
strofe lo sviluppo di un’articolata politica dell’emergenza da parte degli
Stati. Prima del XVIII secolo, di eventi periodizzanti quali il terremoto
di Lisbona del 1755 o quello calabro-messinese del 1783, il ruolo delle
istituzioni centrali e periferiche si sarebbe esaurito nella concessione
di esenzioni fiscali e nell’adesione alle iniziative delle autorità religiose.
Negli ultimi tempi, si è tuttavia consolidato un orientamento che ha
sfumato la visione dicotomica tra paradigmi contrapposti corrispon-
denti a fasi distinte dello sviluppo storico. François Walter ha sottoli-
neato come il simbolico, il religioso, l’irrazionale si presentino allo sto-
rico come elementi di lunga durata nella lettura delle calamità am-
bientali, ben presenti anche nelle società contemporanee. L’insistenza
su questi aspetti è uno dei punti qualificanti della storia culturale delle
catastrofi . Inoltre, si può ormai constatare l’inserimento a pieno ti-
24
tolo delle scienze umane e sociali nel campo di indagine multidiscipli-
nare dei cosiddetti Disaster studies . Sulla base di un proficuo dialogo
25
con i metodi e le acquisizioni delle scienze sociali e di discipline come
la linguistica, la storia della letteratura e delle arti, studi recenti sulle
società di Antico regime hanno fatto emergere una realtà complessa
22 Vera e distinta relatione cit.
23 Cfr. A. Alberola Romá, J. Olcina Cantos (eds.), Desastre natural, vida cotidiana y
religiosidad popular en la España moderna y contemporánea, Universidad de Alicante,
Alicante, 2009; M.E. Petit-Breuilh Sepúlveda, Religiosidad y rituales hispanos en Amé-
rica ante los desastres (siglos XVI-XVII): las procesiones, «Revista de Historia Moderna.
Anales de la Universidad de Alicante», 35 (2017), pp. 83-115.
24 F. Walter, Catastrofi. Una storia culturale, Colla, Costabissara (Vi), 2009 (ed. or.
2008).
25 Cfr. R. Perry, E. Quarantelli (eds.), What is a Disaster? New Answers to Old Ques-
tions, International Research Committee on Disasters, Bloomington, 2005.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)