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Abolire il gioco per placare l'ira divina 193
de Estado del 10 luglio discusse un provvedimento giustificato «para
aplacar la ira Divina» . Nella comunicazione istituzionale con il centro
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della Monarchia, il conde de Santiesteban preferì sostenere la sua
scelta sulla base del più intellegibile nesso ‘beneficiata-castigo divino’.
Eppure, l’idea di spogliare il gioco della responsabilità del terremoto
non fu relegata soltanto ai registri del Collaterale. Nei versi di Sportelli,
ad esempio, l’intervento del viceré non rispondeva al flagello di dio: «La
beneficiata fè sospendere / Del Rè nostro Signor fino à nuovo ordine
/ Per evitare qualsivoglia scandalo / Che da tal gioco ne poteva na-
scere» . La linea interpretativa sembra seguire la Vera, e distinta rela-
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tione, che faceva della sospensione del gioco una misura per salva-
guardare l’ordine pubblico, per evitare le consuete «enormità» in tempo
di emergenza:
Quest’Eccellentissimo Signor Vice-Ré non ha voluto abbandonar la sua re-
sidenza, premendogli invigilare al governo del publico, e l’uscite sue non sono
state altre che dal Palazzo alla Chiesa del Carmine […]; oltre esser andato più
volte girando publicamente per le strade, per vedere le rovine, & animare i
popoli con la sua presenza. E per ovviare a danni e disordini che potessero
accadere in simili congionture, convocato il Conseglio Collaterale, fece ema-
nare molti ordini ben degni della di lui prudenza, cioè ha sospeso il giuocho
della Beneficiata fino a nuovo ordine di Spagna, perché quantunque sia attione
indifferente, la malitia dell’huomini, con laccio dell’avaritia, e desiderio del
guadagno, facea si commettessero infinite enormità 38 .
Il citato registro delle riunioni del Collaterale era quasi riecheggiato,
tanto da far assumere alla Vera, e distinta relatione quasi i tratti di
una pubblicazione ufficiale sul terremoto. Una valutazione non troppo
azzardata, se si considera che l’editore Parrino era appaltatore dello
ius prohibendi della stampa di avvisi e relazioni . Nella relatione non
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si ritrovano cenni sulla richiesta diretta da parte del popolo, che si
sarebbe espressa durante le visite del viceré alla chiesa della Madonna
del Carmine. Un elemento, quello della pressante richiesta popolare,
che fu invece rilevato dal residente veneziano a Napoli, Antonio Maria
Vincenti: «il Signor Vice Ré con occhio di zelo paterno ordinò che certo
Lotto simile a quello di Genova (per il quale si fanno mille sacrilleggi e
36 Ags, Estado, Nápoles, legajo 3319, f. 83.
37 Napoli flagellata da Dio cit., pp. 15-16.
38 Vera e distinta relatione cit. (il corsivo è mio).
39 Cfr. A.M. Rao, Mercato e privilegi: la stampa periodica, in Ead. (a cura di), Editoria
e cultura a Napoli nel XVIII secolo, Atti del Convegno organizzato dall’Istituto universita-
rio Orientale, dalla Società italiana di studi sul secolo XVIII e dall’Istituto italiano per gli
studi filosofici (Napoli, 5-7 dicembre 1996), Liguori, Napoli, 1998, pp. 173-199.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)