Page 197 - Mediterranea 51 sfogliabile
P. 197
Abolire il gioco per placare l'ira divina 195
di partecipare alle estrazioni del lotto di Genova e di Milano, consentito
invece in appalto dal predecessore Clemente X. Innocenzo XI aveva
pertanto accolto con favore la sospensione a Napoli: «Gode Sua Beati-
tudine, che dal Signor Viceré, e dal Collaterale si fussero su ciò fatte
le dovute riflessioni, onde restasse tal gioco sospeso, e se ne fusse pur
da loro scritto in Spagna». Seguiva una sentenza perentoria che sal-
dava in un vincolo indissolubile disastro e castigo di dio, beneficiata e
terremoto nel Regno di Napoli: «Sempre, che si leveranno l’occasioni
dell’offesa di Dio, cesseranno i castighi, e succederanno le felicità». Era
dovere di Muti «insinuarlo» in ogni circostanza alle autorità politiche ,
42
così come lo era di ogni rappresentante della Chiesa, a partire dall’ar-
civescovo di Napoli, anch’egli sollecitato in proposito da Cybo .
43
Nella risposta del 22 giugno, il nunzio promise di esercitare il suo
zelo per rimuovere le «occasioni delle offese di Dio», unico modo per far
cessare i «castighi» e propiziare le «felicità». La beneficiata era già stata
oggetto di discussione tra lui e il precedente viceré, il marqués del Car-
pio : «Sin dal tempo, che viveva il Signor Marchese di El Carpio, e mi
44
portavo alla sua audienza, gli havevo detto le male conseguenze, che
venivano dal giuoco della Beneficiata, e che però dovesse levarsi». La
pressione era continuata nei confronti del successore conde de San-
tiesteban, e si era intensificata nei giorni post-terremoto: «L’istesso
sono andato poi suggerendo per quanto hò potuto, e validamente fat-
tomi sentire coll’occasione del spaventevole terremoto, onde somma-
mente godei con questa Città, quando se ne intese ultimamente la so-
spensione». Muti chiudeva il dispaccio confidando nel buon esito
dell’intervento del nunzio a Madrid, il cardinale Marcello Durazzo .
45
L’iniziativa romana per l’abolizione della beneficiata era stata affi-
data da Cybo a Durazzo in una lettera del 13 giugno, prima – in effetti
– di ricevere il dispaccio in cui Muti comunicava la sospensione del
42 Aav, Segreteria di Stato, Napoli, 340, Cybo a Muti, Roma, 19 giugno 1688, cc.
124r-124. Sul lotto a Roma, che sarebbe stato definitivamente istituito nel 1731, sotto
il pontificato di Clemente XII, cfr. F. Colzi, La fortuna dei papi. Il gioco del lotto nello Stato
pontificio tra Sette e Ottocento, Editoriale scientifica, Napoli, 2004.
43 In risposta a tale sollecitazione (che riguardava anche il «Giuoco del Cotto»), così
scriveva Pignatelli: «Per quale che può dipendersi da me non ho lasciato d’esagerar al
possibile il danno che risulta dall’uno, e l’altro, ne lascierò di farlo tuttavia, e d’adempir
ogn’altra parte, che potrò stimar profittevole, perché siano per sempre aboliti, e sop-
pressi», Aav, Segreteria di Stato, Cardinali, 52, Pignatelli a Cybo, Napoli, 13 luglio 1688,
cc. 216r-216v.
44 Muti Papazzurri era stato nominato alla Nunziatura di Napoli nel 1682 (ricoprì
l’incarico fino al 1690). Gaspar Méndez de Haro y Guzmán, marqués del Carpio fu viceré
di Napoli dal 1683 al 1687.
45 Aav, Segreteria di Stato, Napoli, 103, Muti a Cybo, Napoli, 22 giugno 1688, cc.
488r-488v.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)