Page 202 - Mediterranea 51 sfogliabile
P. 202

200                                                 Alessandro Tuccillo


                pervasivo paradigma provvidenzialistico applicato al terremoto napo-
                letano. Per quanto si siano potute riscontrare sfumature interpretative
                nelle posizioni del viceré Santiesteban e di alcuni membri del Consejo
                de Estado, non fu mai messa in discussione l’opportunità di abolire
                un gioco comunque pericoloso dal punto di vista sociale, al di là della
                ‘contingente necessità’ di placare l’ira divina. Più problematica era la
                tesi di Innocenzo XI, e degli uomini a lui più vicini, secondo la quale
                l’ira  divina  abbattutasi  su  Napoli  andava  ricondotta  alla  violazione
                delle prerogative della Chiesa e dei suoi ministri nei territori della Mo-
                narchia ispanica.


                4. Le prerogative della Chiesa e l’«indignatione divina»

                   L’abolizione della beneficiata a seguito del terremoto del Sannio fu
                solo un capitolo di un’azione di lungo periodo intrapresa dalla diplo-
                mazia pontificia a Madrid. Per cogliere la portata della contesa che si
                celava dietro il biglietto apparentemente conciliatorio del marchese de
                Astorga bisogna ritornare al 13 giugno 1688. Quel giorno, oltre alla
                lettera già analizzata sulla beneficiata , il segretario di Stato Cybo ne
                                                     58
                scrisse un’altra in cui sollecitava il cardinale Durazzo a ‘rappresentare’
                «al Rè, ed à suoi Ministri» non soltanto il terremoto occorso a Napoli,
                ma anche altri avvenimenti nefasti per la Monarquía, ovvero le «solle-
                vazioni di Catalogna», i «torbidi suscitati nell’Indie dai Corsari ribelli»
                e  le  «mosse  de  Mori  temute  imminenti  sopra  la  Piazza  importante
                d’Orano». Cosa teneva insieme il «lagrimevol successo» nel Regno di
                Napoli, gli strascichi della pace dei Pirenei, i problemi con i corsari
                nelle Indie e quelli con le potenze barbaresche? Cybo delineava chia-
                ramente la lettura unitaria che Durazzo avrebbe dovuto insinuare:

                   Portati in cumulo alla loro consideratione tutti questi infortunij, e pericoli
                imprima più validamente ne gli animi l’apprensione dell’Ira divina, e più facil-
                mente  se  ne  possa  ritrar  l’affetto  che  Sua  Santità  desidera,  e  vuole,  che
                dall’Eminenza Vostra si solleciti da Sua Maestà, cioè, che la Maestà Sua ve-
                dendo segni così manifesti di Dio sdegnato, faccia qualche opera insigne di
                Pietà per placarlo, e che poi destramente l’Eminenza Vostra s’insinui nel sug-
                gerirle che ben segnalata sarebbe quella d’abolir la Monarchia di Sicilia, se-
                condo le istanze più volte fattele portar da Sua Beatitudine, potendo la Maestà
                Sua far una risoluzione così giusta, e gloriosa senza alcuna sua perdita 59 .



                   58  Aav, Segreteria di Stato, Spagna, 357, Cybo a Durazzo, Roma, 13 giugno 1688,
                cc. 344v-346r.
                   59  Ivi, Cybo a Durazzo, Roma, 13 giugno 1688, cc. 343v-344v.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   197   198   199   200   201   202   203   204   205   206   207