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Abolire il gioco per placare l'ira divina 203
stavano per gli «strapazzi praticati contro di loro dagli Inquisitori e da
Ministri della Giustizia secolare, così nello spirituale, che nel tempo-
rale». Alle monache sarebbe stato impedito di confessarsi e comunicarsi
perché i sacerdoti le ritenevano «scommunicate nel temporale»: il pon-
tefice, continuava Cybo, non riusciva a comprendere «come Persone cat-
toliche possano essere capaci di cadere in sì sacrileghi eccessi, e che
cuori Cristiani siano così privi di umanità, e compatimento verso le po-
vere Sagre Vergini». Il sostegno offerto alle monache dal vescovo della
città, che le aveva «ricevute sotto la sua Giurisditione secondo gli ordini
Pontificij» , gli era valsa la scomunica da parte di due inquisitori. In
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una successiva lettera del 19 settembre veniva chiesto al cardinale Du-
razzo di adoperarsi affinché fossero «castigati con misura proporzionata
ai loro gravissimi eccessi» . Problemi analoghi aveva avuto l’arcivescovo
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di Manila per il comportamento dei «Ministri Regij», che agivano conti-
nuamente «contra la Giurisditione della Chiesa […] non volendosi aste-
nere dall’ingerirsi anche nel spirituale del suo Governo» .
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Tutte queste ingerenze furono messe in relazione alle voci, riportate
nei dispacci del cardinale Durazzo, su un terremoto avvenuto in Perù.
Gli iniziali dubbi sulla loro attendibilità furono sciolti a inizio agosto,
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quando a Madrid
con lettere venute da Lima si seppero le particolarità di quel horribile terre-
moto, che successe alli 20 d’ottobre del 87 che scotendo tre volte gl’edificij in
termine di tre hore quasi tutti gl’atterrò, e particolarmente le Chiese, e Palazzi
più nobili. Li morti si suppone ascendessero à mille. […] Questo disastro si
stese anche in altre parti, et il Callao Porto di Lima restò tutto distrutto meno
le muraglie che restarono in piedi 69 .
Si trattava del terremoto che il 20 ottobre 1687 colpì Lima e Callao,
il cui porto fu inondato e distrutto da un maremoto. Come attesta, tra
le altre fonti, la corrispondenza tra i cardinali Durazzo e Cybo, la no-
tizia del disastro giunse in Europa con considerevole ritardo, per le
65 Aav, Segreteria di Stato, Spagna, 357, Cybo a Durazzo, Roma, 5 settembre 1688,
cc. 382v-383v.
66 Ivi, Cybo a Durazzo, Roma, 19 settembre 1688, cc. 392v-393r.
67 Ivi, Cybo a Durazzo, Roma, 19 settembre 1688, cc. 391r-391v.
68 Un foglio di avvisi, trascritto il primo luglio da Durazzo, riferiva la notizia, di origine
inglese, secondo la quale i membri di un vascello proveniente dalla Giamaica avrebbero
saputo di «tre terremoti grandi nella Città di Lima, e Porto del Cagliao». La voce fu rite-
nuta, in un primo momento, poco attendibile, Aav, Segreteria di Stato, Spagna, 167,
foglio di avvisi, Madrid, 1 luglio 1688, c. 469r. Ma proprio in quei giorni giunsero a
Madrid, attraverso reti di informazioni extra-istituzionali, altre notizie e manoscritti di
relaciones che confermavano l’evento, cfr. D. Cecere, «Subterranea conspiración» cit.
69 Aav, Segreteria di Stato, Spagna, 357, Durazzo a Cybo, Madrid, 5 agosto 1688, cc.
515r-515v.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)