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202 Alessandro Tuccillo
Oltre che per il risanamento delle finanze pubbliche, il tentativo di
contrastare le pratiche nepotistiche, l’accentramento del potere sulla
sua persona e su pochi collaboratori (tra i quali, in posizione defilata,
il segretario di Stato Cybo), l’austero pontificato di Innocenzo XI si con-
traddistinse per la difesa della giurisdizione papale in ogni circostanza.
Al riguardo, lo scontro con la Chiesa gallicana di Luigi XIV fu il fronte
di maggiore contrapposizione, ma la questione della «Monarchia di Si-
cilia» ebbe il suo peso nella lunga storia di convergenze e conflitti tra
la Santa sede e Madrid . Nel 1687 lo scontro giunse fino alla scomu-
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nica (poi ritirata) dei funzionari regi. Circa un anno dopo, il terremoto
del Sannio rappresentò un’occasione per riproporre a Carlo II e ai suoi
ministri la richiesta di abolizione dell’antico privilegio: il flagellum dei
si era abbattuto sulla Monarchia ispanica a causa degli abusi com-
messi contro la Chiesa.
Il paradigma provvidenzialistico era dunque impiegato a sostegno
della politica estera di Roma. Non a caso, Cybo ridefinì la missione
persuasiva affidata al cardinale Durazzo includendo anche la denun-
cia di violazioni delle prerogative ecclesiastiche nelle colonie ameri-
cane, come è noto soggette al regio patronato . I conflitti erano diversi,
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coinvolgevano funzionari regi di ogni livello, e anche i ministri dell’In-
quisición. Il 22 agosto veniva chiesto al nunzio di trasmettere al re il
disappunto per il comportamento del viceré del Perù . Il riferimento
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era con ogni probabilità allo scontro tra l’arcivescovo di Lima, Melchor
Liñán y Cisneros, e il viceré Melchor de Navarra y Rocafull, duque de
la Palata (successore dell’arcivescovo alla carica vicereale), accusato di
un uso estensivo dei poteri che gli derivavano dal patronato real. Dal
1684, il viceré infatti promosse indagini nei confronti di esponenti del
clero accusati di aver gravato gli indios di ingiustificate esazioni. Il
forte dissidio tra la Chiesa e l’autorità vicereale in Perù si risolse solo
con la fine dell’amministrazione del duque de la Palata nel 1689 . Il 5
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settembre 1688, Cybo testimoniava lo sconcerto di Innocenzo XI per
la vicenda delle monache di Santa Chiara di Cartagena, che prote-
61 Sul pontificato di Innocenzo XI, cfr. A. Menniti Ippolito, Innocenzo XI, beato, in
Enciclopedia dei papi, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2000, 3 voll., ad vocem.
Sui rapporti tra Santa sede e Monarchia ispanica, cfr. M.A. Visceglia, Convergencias y
conflictos. La Monarquía católica y la Santa sede (siglos XVI-XVIII), «Studia historica. His-
toria moderna», 26 (2004), pp. 155-190.
62 Cfr. C. Hermann, L’Église d’Espagne sous le patronage royal (1476-1834). Essai
d’ecclésiologie politique, Casa de Velázquez, Madrid, 1988.
63 Aav, Segreteria di Stato, Spagna, 357, Cybo a Durazzo, Roma, 22 agosto 1688, cc.
372r-373r.
64 Sull’amministrazione vicereale in Peru del duque de la Palata (che dal 1659 al
1669 era stato reggente del Collaterale a Napoli), cfr. M.E. Crahan, The Administration
of Duque de la Palata, Viceroy of Peru, «The Americas», 27, 4 (1971), pp. 389-412.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)