Page 48 - Mediterranea 51 sfogliabile
P. 48
46 Giulia Lami
studi particolari sono più scarsi , anche se i riferimenti memorialistici e
21
letterari sono estremamente abbondanti. Forse li riassume meglio uno
scritto autobiografico di Žabotinskij , che esalta il ruolo di italiani, fran-
22
cesi e greci nel costruire la città, consapevole però che «l’édification de
notre ville est le résultat d’un processus complexe. Sept peuples, au
moins, se sont unis en faisant don qui de son génie, qui de sa sueur afin
de fonder cette perle de l’univers [...] Mais en n’évoquant que ces sept
peuples, j’en ai involontairement offensé cinq ou six autres».
Come stupirsi, quindi, se più popoli possono avanzare una rivendica-
zione sulla città di Odessa?
[...] ils ont en tout honneur et sincérité participé, sous un soleil souriant et parmi
les odeurs de la mer, des acacias et de l’ail, à l’édification de ma ville, véritable
enfant de la Société des nations même si l’enfant est né avant celles qui en furent
les mères.
Se il tema della grecità di Odessa resta più legato alla scelta della sua
denominazione, con il chiaro rimando alla classicità, all’antichità degli
insediamenti greci in quelle zone , il tema dell’italianità di Odessa è stato
23
introdotto in campo storiografico da Anna Makolkin, che la definì «the
last Italian Black Sea colony» , lamentando il fatto che del ruolo degli
24
«italiani» nella sua fondazione, nel suo accrescimento e soprattutto ab-
bellimento non si tenesse conto, non solo in Russia e in Ucraina, ancor
prima del 1991, ma anche in Occidente, Italia compresa. Gli strali della
Makolkin sull’oblio degli italiani non erano affatto infondati: quante volte,
anche a livello divulgativo, specie in ambito anglosassone o slavo, si
omette il riferimento agli italiani e al loro ruolo? Giustamente Aldo Ferrari
ha sottolineato il debito che Odessa ha nei confronti degli italiani, ricor-
dando, accanto a coloro che operavano in campo commerciale e marit-
timo, anche gli artisti, i pittori, gli attori, i musicisti che furono attivi in
città lungo tutto l’Ottocento, nonché la comprovata diffusione dell’italia-
21 Il miglior quadro di riferimento resta il libro di P. Herlihy, Odessa. A History. 1794-
1914 cit.
22 Vladimir Zeev Žabotinskij, Ma Capitale (estratto tradotto da Boris Czerny), in F. Conte
e F. Gréciet (éd.), Les chemins d'Odessa, «Cahiers slaves», n. 14 (2016), pp. 259-261,
www.persee.fr/issue/casla_1283-3878_2016_num_14_1
Il brano di Žabotinskij è tratto dallo scritto autobiografico che Ž. scrisse con lo pseudo-
nimo Altalena: Causeries, Art Voltaire, Paris, 1930 (in russo). Cfr. http://www.lit-
mir.net/bd/?b=131680
23 Non mancano tuttavia riferimenti in molti testi sulla storia d’Odessa alla comunità
greca e alle sue vicende. Si veda ad es. The Greeks of Odessa: Diaspora Leadership in late
Imperial Russia, East European Monographs, Boulder, CO; New York, NY, distributed by
Columbia University Press, 2004.
24 A. Makolkin, A History of Odessa, the Last Italian Black Sea Colony, The Edwin Mellen
Press, Lewiston, NY, 2004.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)