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50 Giulia Lami
successo fu legato alle guerre contro gli ottomani: divenne generale e
mostrò il suo valore nella presa di Chadžibej, in seguito alla quale ottenne
il comando della flotta del Dnepr; nel 1790, era a capo della flotta in
occasione della conquista di Tučka et Isačka; infine prese la fortezza di
Izmail, l’ultima cittadella turca.
Una curiosa coincidenza storica è che sotto Izmail si trovarono,
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quattro anni prima della fondazione di Odessa, ben quattro personaggi
strettamente legati al suo destino: de Ribas, il fondatore, de Wollant, suo
immediato collaboratore e artefice del piano urbanistico, il duca di
Richelieu e il conte di Langeron, che l’avrebbero governata succes-
sivamente, l’uno dal 1803 al 1814 e l’altro dal 1816 al 1822.
Il giovane Armand du Plessis, duca di Fronsac, poi duca di Richelieu,
scrisse con entusiasmo, quando combatteva per la Russia agli ordini di
de Ribas, che si trattava di un uomo «ambizioso e intraprendente»,
notevole per la sua valentia militare , e fu proprio grazie al ruolo avuto
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nella vittoria russa che Giuseppe de Ribas fu uno dei tre negoziatori russi
alla Conferenza di Pace di Jassy nel 1792. Nel 1794, presentò quindi al
Governatore generale della Nuova Russia, Platon Aleksandrovič Zubov –
favorito di Caterina II –, il suo progetto per la messa in valore di Chadžibej
come nuovo porto russo, ricevendo l’autorizzazione e i fondi necessari.
Il progetto era di trasformare il luogo dove si trovavano il villaggio di
Chadžibej e la fortezza di Yeni-Dünya in una grande città portuale, secondo
un disegno che animava da tempo Caterina II, come rivela la
corrispondenza dell’Imperatrice con il diplomatico Stefano Rivarola, inviato
in Russia nel 1783 dalla repubblica di Genova . Un porto di tipo europeo
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sul Mar Nero avrebbe potuto simboleggiare l’apertura della Russia verso
Sud, come San Pietroburgo era la “finestra” dell’Impero al Nord .
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Il fatto che, negli anni ‘70-‘80 del XVIII secolo, erano stati stabiliti
rapporti diplomatici fra gli Stati italiani – Venezia, Genova, Napoli, Regno
di Sardegna, Granducato di Toscana – e l’Impero zarista ha certamente
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contribuito all’idea di creare un porto che legasse il Mar Nero al Medi-
35 Così rileva A.M. De Ribas, Staraja Odessa [La vecchia Odessa] cit., p. 24.
36 G. Moracci, Una famiglia di frontiera cit., pp. 12-13.
37 A. Makolkin, A History of Odessa cit., pp. 36-37. Su Stefano Bonaventura Rivarola,
marchese di Murazzano: R. Sinigaglia, Genova e Russia. La missione Rivarola a Pietro-
burgo (1783-1785), Graphos, Genova, 1994.
38 La metafora della città di Pietroburgo come “finestra sull’Europa” fu diffusa dall’erudito
e viaggiatore Francesco Algarotti (1712-1764). Si veda la quarta delle Lettres du comte
Algarotti sur la Russie, traduites de l'italien, Londres, 1769. Si veda anche: F. Algarotti, Viaggi
di Russia, a cura di W. Spaggiari, Guanda, Parma, 1991.
39 G. Berti, Russia e stati italiani nel Risorgimento, Einaudi, Torino, 1957. M. Mafrici, Le
relazioni diplomatiche e commerciali tra il Regno di Napoli e l'Impero russo nel secolo dei Lumi,
in R. Sabbatini, P. Volpini (a cura di), Sulla diplomazia in età moderna. Politica, economia,
religione, FrancoAngeli, Milano, 2011, pp. 219-240.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)