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Per una storia della città di Odessa                              53


                    proprio  da  Giuseppe  de  Ribas,  in  qualità  di  vice  Ammiraglio  e  «Vice
                    Presidente aggiunto del Colleggio dell’Ammiraglio» .
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                       È stato sostenuto che de Ribas avrebbe avuto un ruolo nell’intrigo che
                    portò  alla  deposizione  e  all’assassinio  di  Paolo  I,  ma  questo  non  è
                    dimostrato: egli morì peraltro qualche mese prima della deposizione di
                    Paolo I, avvenuta nel marzo 1801.
                       Resta sempre oggetto di discussione, specie da parte di coloro che
                    tendono ad esaltare l’opera di Richelieu, ieri come oggi, l’effettiva portata
                    del lavoro condotto da de Ribas nel periodo 1794-1797. Già lo storico
                    Apollon Skal’kovskij contestava l’idea diffusa fra i suoi contemporanei
                    che prima dell’arrivo di Richelieu Odessa non fosse «che una piccola
                    città miserabile che appena si garantiva la sopravvivenza» . Certo, a
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                    guardare  la  città  ancora  negli  anni  ‘10  del  XIX  secolo,  avendo  come
                    termine  di  riferimento  Marsiglia,  molto  si  poteva  dire  sulla  sua
                    incompletezza , ma è anche eccessivo imputare a de Ribas i ritardi, le
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                    inefficienze,  le  incertezze,  gli  episodi  di  corruzione  del  periodo
                    successivo  (1797-1803),  quando  non  svolgeva  più  il  suo  incarico  a
                    Odessa o addirittura affermare che egli, «un avventuriero italiano senza
                    scrupoli»,  si  riempiva  le  tasche  e  dava,  proprio  nella  lettera  al
                    Razumovskij succitata, «una descrizione interamente falsa dello stato di
                    avanzamento dei lavori della città» .
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                       In conclusione, va sottolineato che Giuseppe de Ribas diede buona
                    prova di sé in Russia e che comunque questa divenne la nuova patria
                    anche  dei  suoi  fratelli  Emanuele,  Andrea  e  Felice,  che  entrarono,  in
                    varia guisa, al suo servizio. Felice, il fratello cadetto, nato a Napoli nel
                    1770 e morto a Odessa nel 1845, intraprese anch’egli la carriera militare
                    nell’esercito  russo,  ottenendo  il  grado  di  «maggiore  di  piazza  della
                    fortezza di Odessa». Nel 1798, lasciato l’esercito, partecipò attivamente,
                    come napoletano residente all’estero, alla vita commerciale e industriale
                    della città, svolgendovi, per un quarantennio, la funzione di console del



                       49  Così Michele de Ribas nel suo saggio: G. Moracci (a cura di), M. de Ribas, Saggio sulla
                    città di Odessa cit., p. 54.
                       50  A. Skal'kovskij, Pervoe tridcatiletie istorii goroda Odessy 1793-1823 [I primi trent’anni
                    di storia della città d'Odessa, 1793-1823], Odessa, 1837. Si veda anche P. Herliky, Odessa:
                    Staple Trade and Urbanization in New Russia, «Jahrbücher für Geschichte Osteuropas», vol.
                    21, n. 2 (1973), pp. 184-195, che ha preso in esame i dispacci di vari consoli, fra i quali
                    anche quello di Toscana. Su questo cfr. M. Aglietti, L’istituto consolare tra Sette e Ottocento.
                    Funzioni istituzionali, profilo giuridico e percorsi professionali nella Toscana granducale, ETS,
                    Pisa, 2012.
                       51  Sicard (aîné), Lettres sur Odessa, Pluchart et comp., Saint-Pétersbourg, 1812; G. de
                    Castelnau, Essai sur l'Histoire ancienne et moderne de la Nouvelle Russie, 3 vol., Rey et Gra-
                    vier, Paris, 1820.
                       52  B. de Monclos. Civilisation et architecture à Odessa, in F. Conte, F. Gréciet (éd.), Les
                    chemins d'Odessa cit., pp. 35-51, p. 36.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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