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394 Rosario Lentini
che affatto non possano né gli uni, né gli altri deʼ tali Consoli eletti dalla Città
esiggere in Luogo alcuno verun diritto consolare, sotto qualunque titolo: men-
tre i sudetti Consoli ad altro principalmente non incombono, che per tenere
ragguagliata la Città delle notizie della pubblica salute, da cui se ne ritrova
incaricata; e delle raccolte deʼ prezzi deʼ grani, oli, ed altri generi, per lʼannona
di detta Città: di che essa parimente sta incaricata .
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Questi consoli di nomina civica, componenti di una rete informativa
al servizio di una grande capitale europea quale Napoli, tendevano,
quindi, a debordare dai propri compiti originari e a interferire nellʼat-
tività di quelli di nomina regia. Non a caso, ancora nel 1770, il primo
ministro Bernardo Tanucci scriveva ai governatori delle province me-
ridionali e al viceré di Sicilia, marchese Giovanni Fogliani, per ribadire
lʼinammissibilità di tali figure:
Come sin dallʼanno 1759 con Real Editto fu proibito a chiunque, che avesse
Patente di Consoli e Vice Consoli detti della nazione Napoletana lʼesercizio di
tali Consolati e Vice Consolati per essere un abuso intollerabile, giacché li
Protettori de Vassalli del Re che commerciano ne Suoi Regni sono, e devono
essere li Regj Tribunali ordinarj de luoghi […]. Per dare dunque un salutare
rimedio […], risolse Sua Maestà di ordinarsi a tutti li Regj Governadori Politicj,
esistenti neʼ luoghi marittimi de suoi Regni dʼinformarsi esattamente chi nel
distretto di loro giurisdizione sia munito di tali Patenti di Console, e Vice Con-
sole detto della Nazione Napoletana; le raccolga da chiunque le abbia, e glʼin-
timi con mandato penale il desistere; […]. Caserta 3 Marzo 1770. Bernardo
Tanucci 14 .
Ad ogni modo, nella seconda metà del Settecento, la confraternita
palermitana rappresentava il principale e unico polo di aggregazione
dei mercanti della «Nazione», i quali erano soggetti, al pari dei siciliani,
ai giudici della Corte doganale, al Magistrato del commercio e ai tribu-
nali ordinari, per la trattazione delle innumerevoli controversie marit-
time e commerciali.
Oltre alle citate donazioni e legati, i rettori della chiesa di S. Gio-
vanni Battista, a decorrere dal 1594 , fecero istanza e ottennero di
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13 «Regale dispaccio circa li Consoli della nazione Napoletana e le loro facultà», in D.
Gatta, Regali dispacci nelli quali si contengono le Sovrane Determinazioni deʼ Punti Gene-
rali e che servono di norma ad altri simili casi nel Regno di Napoli, Parte seconda, tomo
I, Napoli, 1775, pp. 374-376.
14 Asp, Rsi, b. 2887, lettera di Bernardo Tanucci al viceré Giovanni Fogliani, Caserta,
3-3-1770.
15 La decisione venne formalizzata dai rettori della chiesa agli atti del notaio Giacomo
Sijno, in data 9 ottobre 1594. I registri di detto notaio non sono rinvenibili nello specifico
fondo dellʼArchivio di Stato di Palermo.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)