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280 Salvatore Ciriacono
Certamente sotto il profilo macro-economico è necessario chiedersi
quale fosse il ruolo del commercio e delle transazioni marittime
nell’ambito dell’intera economia dello stato veneziano. Certamente si
può concludere con Vera Costantini e Benjamin Arbel che nel giro di
pochi decenni, dopo la perdita di Cipro e con una accelerazione nella
seconda metà del XVII secolo, il panorama del commercio veneziano
sarebbe mutato profondamente, dominato com’era dalla concorrenza
di Olandesi, Inglesi e Francesi . Benjamin Arbel sottolinea come «per-
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duta Cipro, la storia prese tutt' altra piega. Per la prima volta dopo
molti secoli lo Stato da mar diventava una componente alquanto mar-
ginale del sistema statale veneziano».
In effetti è difficile negare che gli orizzonti della Repubblica si fos-
sero contratti, nonostante che nel tardo Seicento si registrasse una
rinnovata spinta di dinamismo economico, un ultimo sussulto espan-
sionistico che si concludeva con l'annessione del Peloponneso (perduto
peraltro successivamente) . D’altro canto se è impossibile negare gli
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aspetti talvolta di carattere «coloniale» in molte aree della Repubblica
(con tutti i rischi di proiettare nel passato una categoria storica di dif-
ficile e in ogni caso di antica definizione), è altrettanto problematico
intravvedere un «impero» per quanto riguarda gli aspetti istituzionali
della Repubblica: non a caso si sostiene l’esistenza di un Common-
wealth ante litteram .
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Che poi la Terraferma, lo sviluppo manifatturiero, la produzione
agricola, i rapporti e i commerci con l’Europa centrale fossero divenuti
centrali nella realtà dell’economia veneziana e nelle obbligate strategie
della classe di governo (se davvero tali linee si possono evincere e leg-
gere attraverso le pratiche amministrative e finanziarie), tutto ciò non
può oscurare o far dimenticare la tenuta dei rapporti commerciali con
il Mediterraneo orientale e con quelle regioni che ora definiamo, sbri-
gativamente e certamente in modo inappropriato per il passato, Medio
Oriente, traffici che poterono estendersi sino al subcontinente indiano.
15 V. Costantini, Il sultano e l'isola contesa. Cipro tra eredità veneziana e potere otto-
mano, UTET, Torino, 2009, p.177.
16 B. Arbel, Colonie d'Oltremare, in Storia di Venezia. Dalle origini alla caduta della
Serenissima,V, Il Rinascimento. Società ed economia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana,
Roma, 1996, p.980; M. van Gelder, How to influence Venetian economic policy: collective
petitions of the Netherlandish merchant community in the early seventeeth century, «Med-
iterranean Historical Review», 24 (2009), pp. 29-47.
17 Il Commonwealth veneziano tra 1204 e la fine della Repubblica. Identità e peculia-
rità, G. Ortalli, O.J. Schmitt, E. Orlando (a cura di), Istituto veneto di scienze, lettere ed
arti, Venezia, 2015; E. Ivetic, Storia dell’Adriatico. Un mare e la sua civiltà, Il Mulino,
Bologna, 2019.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)